Sono in questo momento a lezione di Letteratura Italiana, precisamente incastrata in due ore di sofferenza legalizzata denominata “Didone Abbandonata” del Metastasio (nominativo fu mai piú azzeccato, data la bravura della docente nel far risultare il tutto un male incurabile in fase terminale. Un martirio). Insomma, una sontuosa rottura di palle. Quindi mi par giusto abbandonare eroismi di qualsivoglia genere e distrarmi come più consono ritengo.
Parliamo dell’ultimo attentato su pellicola che sono andata a vedere?
Presa da curiosità ferina, ho ben pensato di recarmi circa una settimana e mezza fa ad un multisala- sapientemente ricavato fra una grotta e l’altra- a vedere “300 II: l’alba di un impero“. Data d’uscita nelle sale, 6 marzo: pieno così. Quando la furbizia ha la mia sagoma! Qualcosa mi ha fatto immaginare fosse un’autentica figata. Piú che altro, erano crepati tutti nel primo e finita lì; chissà su quale prisma del nulla cosmico hanno parato avanti la faccenda! O fanno un documentario sul problema dello smaltimento del rifiuto organico ai tempi di Omero o rispolverano qualche vecchia solfa che lascia un vago sapore di Nazareth. Stiamo a vedere, tentar non nuoce, quel che non uccide fortifica… ed altre favelle inutili. Nulla di che, veramente. Solo una quantità immane di effetti speciali, teste mozzate e cose improbabili. Per fare un esempio: attaccando i Persiani, Temistocle (che, secondo una mia personalissima teoria, é interpretato da Flavio Montrucchio. Hai capito i mille usi del Fairy, Flaviuzzo beddo) guida l’assalto alle navi saltando da un faraglione e atterrando con grazia sul ponte. Un salto di qualcosa come trenta metri. E non gli esplodono i menischi. È greco, mica kriptoniano. Vabbé che una volta tutto era piú resistente, ma provate a buttare giú Theodorakis da una scogliera. Poi chiedetegli come sta da parte mia. Comunque, torniamo a noi. Ti narrano un qualcosa che dovrebbe essere l’antefatto, alias “il grande errore di Temistocle”. Che avrà fatto mai questo pezzo di feta in coturni e gonnella? Ve lo dico io, che sono di femore corto ma d’animo buono: ha sbagliato a mettere la freccia. Dieci anni prima, a Maratona, svolta in direzione Dario invece che all’uscita Serse. Ergo, una debâcle atomica. Onori e sfiga. Te pareva. Ammazza il vecchio al posto del giovane; il figlio è incazzato come un puma e trama vendetta, ma non prima di essersi fatto un tuffino nello J’Adore ed esserne uscito giallo e glabro come un fiore di zucca. Il nostro Mastro Lindo del Medioriente però non fa chissà che a parte far distruggere polis a caso: lui è il dio re, anche se ricorda molto di più un fritto di paranza; la vera tosta della cricca persiana è Artemisia, a capo dell’esercito. La pulzella (oltre ad essere un gran bel pezzo di Tracia, stranamente) orfana é stata allevata ed allenata da Dario: cresciuta come una persiana -non le finestre, eh- ma di origine ellenica. È una greca che odia la Grecia. [Povera, posso capirla. Non tutti impazziscono per le olive ed il moussaka]. Come a Serse, le hanno sottratto una seconda volta una figura parentale. Come Serse, ha la bile che le arriva fino a Pisa. Diversamente da Serse, lei diventa una mietitrebbia. Mozza qualsiasi cosa contenga carbonio. In più, per l’occasione l’hanno vestita come la Montessori. Scarponcini di cuoio con le borchie, corsetto e mantello finché tutti gli altri sono in pareo e flick flock. Lady Gaga incrociata con Mercoledí Addams, ma con la furbizia a livelli massimi. Mi spiego meglio: “Temistocle, tesoro..anzi, posso chiamarti Temy? In ogni caso, ti concedo due opzioni: ti svendo il mio sacro tempio e poi tu ti allei con me -perché oltre ad un generale astutissimo, sei un gran bel carrello dei bolliti; altrimenti se non ti allei, il tempio lo visiti lo stesso ma io faccio un macello della madonna. Finché decidi, mi spoglio”. In parole povere, una figa. Per il resto, nulla di sorprendente: gli Ateniesi sanno di avere il pepe rasente l’antro anale e chiedono aiuto a Sparta non una, ma ben tre volte. La regina (che tra l’altro, è Lena Headey, una puledra bretone che è sempre regina ne “Il trono di spade”) è una stronzetta sdegnosa fino alla fine: è inoltre voce narrante, quindi avvalendosi della sua posizione prestigiosa spala letame su Temistocle e la sua cricca fino ad un minuto e mezzo dalla conclusione, quando… SBEM! Coup de theatre! Arrivano le navi spartane con lei a comando e tana-salva-tutti. Temistocle si fa il mazzo in lungo in largo e lei arriva a portare il caffè a fine giornata e vuole pure sentirsi dire: “Porca puttana, Gorgo! Questo caffè è una bomba! Roba da leccarsi i baffi!”. E magari rispondere pure indietro “Lo so che é buono, io compro solo roba buona. É Leonida quello che compra cagate”. Sarebbe stato troppo bello. Stronzetta. Oltre al fatto di essermi fatta un sacco di risate ed aver pestato un numero inimmaginabile di piedi (mi avevano messa in centrofila), consiglio la visione del film armati di spirito goliardico senza sicura. Sono seria. Non immaginate la soddisfazione del 3D quando tre quarti di sala, vedendosi arrivare gli schizzi di sangue fittizio addosso, si sfila gli occhialini e cerca disperatamente di pulire le lenti sui propri indumenti. Esilarante. E poi, addominali. Addominali come se piovesse. Volevo piangere di gioia. Rivoli di bava calcificati ovunque. Ribadisco: andate a vedere questo film quando siete giù di corda. Meglio di uno zabaione. Chiara “Chiappa” Lazzaro per malacopia
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