Eccoci giunti alla quarta Malinvista. Questa volta a rispondere alle nostre domande è l’attrice Chiara Giribaldi della compagnia teatrale “I cattivi di cuore”, con cui abbiamo già condiviso e continueremo a condividere amore, sogni e progetti.

BellacopiaTu e malacopia: cos’è per te la malacopia? Ci racconti un episodio che ha a che fare con la malacopia?

La malacopia è per me tutto ciò che è mio, istintuale e diretto, probabilmente incomprensibile al resto del mondo: è il taccuino che tengo sul comodino (rima involontaria) e su cui, nel buio della notte, annoto le immagini dei sogni… è il diario che tengo nella borsa, destinato a ricevere le mie riflessioni… sono i miei copioni, stropicciati, evidenziati, pieni di appunti, colmi di note e richiami… in altre parole, tutto ciò che, se venisse portato in bella copia, perderebbe ogni fascino.

Lavoro: di gruppo o solitario?

Questa è peggio di “essere o non essere?”! Domanda altrettanto impegnativa di “Dio esiste?”. Vediamo… forse la risposta è: il mio cuore batte in compagnia, ma la mia testa ha un ritmo assolutamente individuale. E alla fine i miei gruppi diventano sempre più ristretti, fatti di persone che, per una di quelle strane alchimie che a volte la vita sa regalare, sento fatte della mia stessa pasta. Significherà qualcosa che il gruppo di teatro di cui faccio parte si chiama “I cattivi di cuore”?

I-cattivi-di-cuore-Le-serve-03Ci descrivi il tuo lavoro: come lo vivi e come lo pensi?

Mumble mumble… forse lo penso più di quanto lo viva… cerebrale di una! Mi affascina l’ideazione, la creazione, tutto il percorso che conduce a realizzarlo. Mi piace stare ore a pensare a come parlerebbe, a come mangerebbe, a come starebbe seduto ognuno dei personaggi che mi trovo a impersonare. Mi piace farci amicizia e farlo parlare persino sotto la doccia. Mi piace stare rinchiusa in una sala prove per delle domeniche intere lasciando fuori la calura o la pioggia, in un microcosmo assolutamente avulso dalla realtà. E quando alla fine arrivo a viverlo davvero sulle tavole di un palcoscenico, l’emozione che provo ha un che di orgasmico, che mi fa sentire “a casa”.

Cos’è per te la creatività?

La creatività è forse l’intuito, il guizzo, la scintilla che ti fa ritenere possibile ciò che sembra impossibile, che ti fa rintracciare collegamenti e connessioni tra entità in apparenza lontane, è ciò che ti permette di dare forma tangibile a ciò che fino a quel momento era solo pensiero intangibile.

Creativo è anche utile?

Oddio… sicuramente utile a chi crea sì, nella misura in cui libera un “fantasma” che tiene dentro (ma, diciamocelo francamente, in giro circolano anche tante “creature mostruose”!) Se intendiamo utile agli altri, al resto del mondo, forse creare, nel senso di dare forma ad un impulso dell’anima, ha la potenzialità di uno specchio e dà modo a qualcuno di “ritrovarsi” nella nostra creazione. Un autore che amo moltissimo, Javier Marìas, dice “non leggiamo per conoscere, ma per riconoscerci”. Ecco, in questo senso, sì.

Un’idea per il futuro.

Continuare ad avere delle idee.

… con amore

Chiara Giribaldi e malacopia

m_3d7ae30afe