racconti_newHo dieci figli. Ora che ci penso anche mia moglie ha dieci figli e così, oltre al fatto che io e mia moglie abbiamo figli in numero uguale, apprendo da quel che scrivo che ho anche una moglie.

 Il mio primogenito si chiama Primo. La prima e unica cosa che posso dire di Primo è che, prima di lui, non ho avuto nessun altro figlio.

 Il secondo figlio, Secondo, a secondo del suo stato d’animo, o m’asseconda o non m’asseconda.

 Il terzo, Terzo, ha tre pregi e tre difetti e, quindi, complessivamente è una nullità.

 Il quarto, Quarto, si farebbe in quattro per Quinto, il quinto.

 Il sesto, Marco, è l’eccezione e, in quanto eccezione, è davvero eccezionale. È l’eccezione alla regola che ogni regola vuole, anzi pretende un’eccezione, e così è uguale a tutti gli altri.

 Il settimo, Settimo, nato settimino ha però sette vite.

 L’ottavo, Ottimo, è il peggiore di tutti e, proprio per questo, è quello a cui sono più affezionato.

Pio, il nono, è molto religioso e vorrebbe diventare papa. Ha nove fratelli così come ognuno dei suoi nove fratelli.

Il decimo, Senzanome, mi manca. Mi manca più d’ogni altro perché è l’unico figlio che non ho mai avuto. Per la verità non ho mai avuto nessuno dei miei dieci figli e se lo sapesse mia moglie andrebbe su tutte le furie. Fortunatamente, però, non ho mai avuto nemmeno una moglie.

 

Potrei ora parlarvi dei miei dieci mariti e dei dieci figli che ho avuto da ciascuno di loro, ma penso che mi prendereste per pazzo, ed è una cosa che non mi posso assolutamente permettere con tutto quello che ho da fare: cento bocche da sfamare, cento letti da rifare, cento voci da intonare. Sì, li faccio cantare, be’ cosa c’è di male!

Luciano Manzalini