Malacopia_Terrestri_Giussani.copQuesta nostra guida si propone di presentarvi Terra seguendo il Principio di Rispetto Interstellare di non contaminare in alcun modo col vostro passaggio il sistema che state visitando.

Nel caso di Terra ci preme subito informarvi che il problema non sarete voi né i vostri sistemi di regolazione e spostamento. Il problema sarà Uomo, la specie dominante del pianeta. Nei suoi comportamenti, in ogni aspetto della sua breve vita, Uomo non tiene conto di chi o cosa possa venire dopo di lui. Uomo dimostra anche di non preoccuparsi delle interazioni dei suoi comportamenti con gli altri Uomo. Infatti si muove come se non dovesse rendere conto a nessuno e soprattutto confidando molto nelle sue abilità cognitive e nella sua tecnologia.

Vi preghiamo di tener presente che mediamente Uomo utilizza il 20% della sua capacità cerebrale e considera l’oggetto più all’avanguardia una piccola scatola portatile, chiamata telefono, che usa per comunicare con altri Uomo notizie al 99,9999997% irrilevanti per l’avvenire dell’umanità. Uomo non si preoccupa neanche del fatto che le apparecchiature telefono producono flussi di energia localizzata talmente intensi che nessuna specie evoluta nell’universo terrebbe vicino a sé. Per meglio trasmettere le onde tra i telefono, inoltre, Uomo ha collocato antenne nei posti più impensabili, a volte truccandole perfino da alberi allo scopo. Potrebbe sembrarvi una contraddizione che Uomo nasconda le antenne e dica di apprezzare i paesaggi senza antenne, salvo poi lamentarsi che non c’è segnale per usare i telefono e fare dunque mettere più antenne. Insomma un giro complicato per farvi capire che Uomo dice delle cose che sembrano sensate per migliorare la sua esistenza ma poi agisce diversamente.

Dunque anche il solo interagire di Uomo con voi potrebbe provocare reazioni che vi metterebbero nella posizione di contravvenire il Principio di Rispetto. Per questo vi raccomandiamo la massima precauzione perché, con la straordinaria capacità di complicazione di Uomo, basta davvero poco per commettere errori.

Un esempio che ci preme ricordare è quello del primo incidente tra una nostra navetta e una terrestre.  Per quanto la loro fosse del tipo più primitivo che noi si riesca a immaginare, i nostri non sono riusciti a evitare l’impatto. Seguendo il Protocollo di Minor Appariscenza Possibile, la nostra unità stava navigando in modalità lenta in uno spazio poco popolato della loro più importante nazione. I terrestri ricordano ancora il luogo con il nome di Roswell. Quando i nostri hanno incrociato uno dei loro che volava a bassa quota, il loro pilota ha centrato in pieno la nostra navicella. I loro sistemi di controllo antiquati non hanno permesso la correzione di rotta, ma l’indagine delle memorie di volo attraverso le onde sensoriali locali ha appurato che il loro pilota, pochi istanti prima dell’impatto, aveva nella testa immagini di un grande stadio multipiano urlante con gente che correva sullo spazio verde nel centro. Quando si è visto di fronte la nostra nave, i terrestri chiamano le nostre unità da sbarco dischi volanti, il suo cervello è andato in tilt e ha virato all’improvviso finendo dritto sulla via di fuga che il nostro sistema anticollisione aveva individuato.

Come avrete saputo dai notiziari interstellari, questo è stato il nostro primo incidente dopo secoliluce, ma per i terrestri è stato solo uno dei tanti che quotidianamente provocano e per il quale non si sono preoccupati troppo. Hanno trovato piuttosto molto più interessante rovistare tra i rottami della nostra navetta. Nel caso di Roswell l’impatto è stato talmente forte che il nostro equipaggio ha spento le appendici biologiche trasferendo immediatamente le mentali sulla nave madre e lasciando i corpi su Terra in mezzo ai rottami fumanti.

Il ritrovamento delle appendici biologiche ha scatenato le più strane illazioni da parte dei terrestri. Il Comando Intergalattico ha accertato la non responsabilità dei nostri, decisamente imbarazzatissimi per i rifiuti lasciati al suolo, ma non ha trovato nessun terrestre che fosse abbastanza lucido da ricevere le nostre scuse. Dai rottami dell’impatto, i terrestri hanno così costruito molte storie incredibili, tanto che, da quel momento, su Terra in moltissimi hanno iniziato a spostarsi per cercare quelli che continuano a chiamare dischi volanti.

Si calcola che se gli Uomo avessero impiegato le risorse dedicate ad avvistare nostre navicelle per piantare alberi, oggi il deserto dell’incidente sarebbe una delle foreste più fitte della galassia.

…Grüezi a voi!

Stefano Paolo Giussani per malacopi