IL MEDICO CONSIGLIA: RISO DE PANZA, RISO DE SOSTANZA.

Ma la notizia copNel 1327 il frate francescano Guglielmo da Baskerville si trovò avviluppato in un mistero legato ad antico manoscritto : chiunque lo leggesse,  scoppiava a ridere e di lì a poco perdeva violentemente la vita (aiutoooo!).

Il nome della Rosa faceva riferimento al secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla commedia e al riso, che avrebbe avuto il potere di distrarre l’uomo dai suoi consolidati valori morali, aprendo le porte al più edonistico degli esercizi fisici, il riso di pancia, che consente di lavorare sui muscoli addominali meglio di panca technogym e far bollire il cervello in un brodo di serotonina al punto giusto, rendendolo centrale degli impulsi elettrici dell’ottimismo e dell’allegria.

Ridere, sorridere, gioire esprimendoci con la mimica facciale e con gesti corporei sono le sensazioni più naturali e semplici che l’essere umano possa comunicare. Esse hanno stimolato la creatività dei talenti delle lettere e dello spettacolo, che sono stati i precursori nel tempo di quell’altrettanto godurioso piacere che è il far ridere, il suscitare il buon umore, offrendo al prossimo una varietà di piccole ricette per vivere meglio: dalla satira, alla barzelletta e alla battuta estemporanea da consumarsi sul momento come un panzanella calda.

E abbiamo imparato che basta vedere Totò e Cleopatra per sorridere pensando che Moira Orfei  ha un passato segreto senza cofana e stucchi variopinti; che si può ridere fino a piegarsi in due leggendo una poesia di Trilussa, che ci ricorda la sorellanza tra Madre Patria e Madre Panza, mentre cuciniamo una carbonara con un grembiule tricolore, oppure ritrovare l’allegria alla fine di una giornata storta, evocando il pressapochismo del cinema sexy anni ’80, quando da adolescenti imparammo da Pierino a lanciare la penna sotto le cattedre per provare a scoprire se oltre l’orlo della gonna della supplente c’era veramente di più.

D’altra nella commedia greca il riso era il canale di comunicazione usato da personaggi panzuti e superdotati, a testimonianza che il divertimento altro non è che un concorso di piaceri, dove il riso può essere solo l’inizio di un processo di esplorazione dai sorprendenti risvolti: si ride in compagnia e più spesso a tavola davanti a leccornie e un buon vino. E si sa che l’uomo di panza sa esser anche uomo di sostanza… nel dopocena (le signore sono avvisate).

Recentemente gli studi della Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste) hanno rivelato lo straordinario potere del sorriso che, intercettato da un qualsiasi passante, può avere su di esso un effetto positivo fino a modificarne le azioni. Ciò significa che le persone che tendono, attraverso la mimica facciale, ad esternare il loro buon umore potrebbero avere il potere di contagiare chi casualmente incrocia il loro sguardo.

Finalmente. Dopo secoli in cui la filosofia, l’antropologia, la psicologia, la CIA e il KGB hanno indagato la mente umana per carpirne i segreti aspirando a controllarla, ora ci giunge questa notizia scioccante quanto gradita: basta sorridere, esprimere nei gesti buon umore e allegria per influenzare chi interagisce con noi.

Ragazzi, però, calma! Già si intravede l’esultanza della categoria di quelle ben note persone, ciccie e simpatiche, che sognano incontri e seconde serate hot, utilizzando l’arma del riso come rituale di accoppiamento. Insomma, il riscatto della regola dell’amico, come cantavano gli 883, per cui se sei amico di una donna e lei ti dice che sei simpatico, non ci combinerei mai niente…

La scoperta, infatti, potrebbe avere delle conseguenze positive e modificare significativamente la vita di tutti giorni. In un mondo dove dilagano depressioni, stress e attacchi di panico, sindromi da insicurezza cronica, la terapia del sorriso si configurerebbe come una divertente soluzione fai-da-te, attraverso la quale riscoprire e valorizzare i nostri lati positivi all’insegna del buon umore. E magari andando in un negozio di casalinghi per acquistare le mollette, se la commessa ci dovesse chiedere se  ci servono per i panni o per i capezzoli (in che senso?), allora sarebbe normale pensare che qualcun altro prende seriamente la ricerca scientifica.

E se pure, dopo aver  applicato la strategia smile con la nostra vicina di casa alta bionda e amante del leopardato (SexyTardona docet), invece di un invito ad entrare dovessimo rimediare solo un calcio dove non batte il sole, pazienza… La vita offre sempre milleeuno possibilità e, armati di un sorriso, certamente la ricerca del nostro posto nel mondo diventerà più interessante. Una testicolo fracassata o l’invito della donna leopardo a comprarci uno specchio possono apparirci, infine e ridendo di noi stessi, come semplici fiori nei cannoni. Della serie, provaci ancora, Ciccio! Ma con un sorriso.

Franz Iaria malacopia