Ed eccoci al nuovo lavoro dei fratelli Wachowski, che per gli appasionati sono un nome, una garanzia. L’opera si presenta subito agli occhi dello spettatore come un qualcosa di diverso rispetto ai precedenti e roboanti lavori della pluripremiata ditta.

Malacopia_Jupiter1Vengono riesumati vecchi stereotipi del passato, rivisitando la figura di una contemporanea Cenerentola e di un anomalo Principe Azzurro che non è un principe e non è azzurro, proiettando la protagonista in un vortice di eventi che s’innalza velocemente verso il nocciolo di una storia che vedrà lei e lui rincorrersi ed essere a turno i salvatori uno dell’altra.

La nostra beniamina si ritrova in un batter d’occhio dall’avere letteralmente la testa ficcata nei cessi da pulire (ricordando ogni giorno a se stessa di avere una vita di mer…) all’essere la tessera principale di un domino intergalattico, una guerra dinastica tra tre fratelli di nobile lignaggio che dovranno fare i conti anche con lei per ottenere ciò che vogliono in una specie di Risiko che ha inizio ben prima della comparsa dell’uomo sulla Terra. Il tutto condito da più o meno velate citazioni di grandi film del passato, e anche qualche chiara autocitazione da parte dei W-brothers.

Malacopia_Jupiter3Personalmente ho sempre trovato i Wachowski tremendamente geniali, per i loro concetti e la loro filosofia più che per gli effetti speciali e la fantasia della rappresentazione delle loro storie. Matrix resta ancora un picco ineguagliato, e certo Cloud Atlas è stato un ottimo esperimento, secondo me ben riuscito, anche se forse troppo complesso per essere apprezzato come deve al primo sguardo.Ora abbiamo un film sicuramente gradevole, con i sui begli effetti speciali e la sua storia fantasticamente plausibile (anche se forse un po’ troppo veloce, almeno all’inizio), che si presenta di fatto come un blockbuster divertente e di bell’aspetto, ma col rischio di non avere niente di consistente dentro la confezione.

E invece… E invece l’occhio acuto di chi ama il cinema e soprattutto ama e conosce i Wachowski (Matrix insegna), non può non notare il fiorire qua e là nella sceneggiatura di metafore e rimandi a faccende tremendamente reali, come la sovrappopolazione della Terra, la mancanza di rirose, lo sfruttamento e il controllo delle masse incoscienti per il profitto e il benessere di pochi eletti senza scrupoli e senza coscienza, con chiari accenni anche alle teorie complottiste che fanno proseliti tra tutti i discepoli del nostro Adam Kadmon et simili (paranoici o no, chissà).

Malacopia_Jupiter2Tutto questo in Jupiter c’è, come c’era a suo tempo anche in Matrix (anche se allora il concetto veniva esposto in maniera più diretta), ma bisogna in qualche modo essere predisposti a “recepire”, altrimenti si rischia di uscire dal cinema dopo aver visto un bel filmetto di fantascienza che poco altro ci lascia addosso.

È vero che non si tratta di argomenti mai trattati, quindi non possiamo dire che ci troviamo di fronte a qualcosa di particolarmente originale, ne’ possiamo dire che questo film nel suo complesso sia un’opera da “nominations”. Ma si può dire che dietro l’apparenza di una fiaba postmoderna ci sia qualcosa su cui poter riflettere almeno un po’, e magari riuscire a farsi anche qualche domanda insolita.

In tutto questo non mancano nemmeno delle divertenti rappresentazioni della più agghiacciante burocrazia allo stato puro che è se stessa persino in pianeti lontani anni luce dalla Terra, quasi a voler significare (rieditando un vecchio detto) che “tutto l’universo è paese”.

Malacopia_Jupiter4Per quanto mi riguarda, alla fine, con questo lavoro i Wachowski superano tranquillamente la sufficienza, almeno per quelli come me che sono propensi a sforzarsi di cercare concetti più o meno velati dietro un’apparenza di banalità (sperando di trovarli ovviamente), in particolare quando sai di poterteli aspettare… Coi Wachowski è d’obbligo, ma bisogna anche essere predisposti a recepire, altrimenti si rischia di restare arenati sul lato estetico fine a se stesso e non si gode della sostanza che c’è dietro la scorza.

O forse ho solo mangiato di nuovo troppi popcorn…

Big Jack per malacopia