Eurofashion 1

Cantare (assieme a gatti e a gioielli) è sempre stata una mia passione, fin da piccolo. Chi mi conosce, sa che a volte basta una parola e io parto, tipo juke-boxe. Ricordo ancora perfettamente i sogni ad occhi aperti che mi vedevano, scolaretto neofita, su un non meglio precisato palcoscenico a cantare a squarciagola sigle di cartoni animati circondato da coreografatissimi compagni di classe adoranti che mi spalleggiavano (tipo Carrà, insomma).

Negli stessi anni il mio animo ingenuo e puro era inevitabilmente e irresistibilmente attratto da un gioco for Ladies only,composto da tre cerchi concentrici che giravano e una guida in plastica. Questi permettevano, complici dei rilievi sui cerchi ed un gessetto, di creare adorabili disegni di ragazze molto magre abbigliate in maniera continuamente diversa.

Crescendo, per fortuna dell’umanità intera, ho incontrato due amici da cui non mi sono più separato: l’alcool e il fumo. Il canto dunque, si è rivelato decisamente un abbaglio.

L’altra grande passione, invece, (che per un magico periodo è stata davvero il mio lavoro) è rimasta. Si tratta, in effetti, di un industria multimilionaria che NON gira attorno alla bellezza interiore: la moda.

Ergo, viste le mie pregresse esperienze in campo musicale e il mio master di secondo livello in “gira la moda”, da oggi fino al 19 di maggio commenterò, ironizzerò, dileggerò i #quasisempretragici outfit dei partecipanti al #nientepopòdimenoche Eurovision Song Contest 2015, suggerendone poi di alternativi per valorizzare i concorrenti – quando possibile – o quantomeno contenerne il cattivo gusto. Dunque, let’s go:

S(U)ONO (IN) UNA BOYBAND – ovvero lo stress di Eduard Romanyuta (MOLDAVIA)

A quanto pare, in Moldavia (che poi lui è ucraino ma l’è istess!), sono rimasti agli anni ‘90.
Edu ha 22 anni, è musicista, cantante, attore e presentatore. Nonostante tutte queste doti artistiche, però, ha un gusto piuttosto discutibile in fatto di look. I casi sono due: o è un giovane vampiro da poco trasformato, o i suoi genitori lo hanno cresciuto a colpi di Backstreet Boys, Britney e compagnia cantante. È giovane, ma suona vecchio, di quel vecchio che non è vintage e quindi fa schifo e non cool. Sicuramente, ha un certo fascino tamarro e tanta voglia di… riuscire. Tesoro, lungi da me volerti snaturare ma fa’ un piacere: abbandona il look da jaily-boy che ama i giochetti loschi con i poliziotti laidi e il 19 maggio mettiti un abito che di certo non sfiguri. Magari blu, come i tuoi begli occhioni.

I MODÀ FANNO PIÙ ALLEGRIA ovvero – Genealogy (ARMENIA)

Che culo! Li hanno messi insieme a posta per l’#ESC2015, con il compito preciso di sensibilizzare il pubblico sulla tragedia dell’olocausto Armeno del 1915/16. Minchia che invidia! In ogni caso, con tutto il rispetto per le tragedie centenarie, tutta quella pelle nera con le spillette a mo’ di fotina sulla tomba è davvero troppo deprimente per un evento musicale internazionale. Allegria gente, e fate la gentilezza: le ragazze passino da Alberta Ferretti che quest’anno ha proposto un sobrio Total White giocato su pizzi e trasparenze e regalate; i due pischelli si procurino un tuxedo, magari a fiori. Thanks. (nella foto Alberta Ferretti e Tom Ford).

MI BAGNO, QUINDI SONO – ovvero la gayliade di Loïc Nottet (Belgio)

Il ragazzo è chiaramente confuso (o forse no, visti i brani che ha portato a The Voice Belgique). Carino è carino, tutto vestito di nero però e con quest’aria smunta che neanche Edward Cullen. Eddai, questa è una primavera colorful! ! Ho capito che non è colpa tua se sei belga, dolcezza, però, mentre decidi se preferisci essere un nerd o un palestrato (Iliade 2.0?), potresti darti una botta di vita s’il-vous-plait? Sei moro, bianco come un cencio e secco. Questo Dolce per te, sì! Nuova collezione, La Spagna in Sicilia. Ti piace la dominazione? A giudicare dal video, il rosso fuoco te gusta, picciotto!

UNA MAMMA PER AMICA – Ovvero Trijntje Oosterhuis (Paesi Bassi)

Nonostante il filtro B/W e il maschiaccio #sheliketofuck è una classe 1973, e li dimostra tutti.

VAAAABEEEENE, sei olandese e a sentire un paio di mie amiche che stanno ad Amsterdam, l’accoppiata LUI BONO – LEI CESSA lì è normale amministrazione. Chiaramente per ragioni anagrafiche potresti essere la madre del 90% dei concorrenti e lo dimostra la nonchalance con cui indossi la tenuta da casa nel video. Tesoro, Sveglia! L’#ESC è un evento internazionale, quindi datti un tono, per l’amor di Dio! Ecco qui per te un bell’abito della s/s 2015 Haute Couture di Giada Curti, ispirato alla mitica Sofia di “Ieri, oggi e domani”. Sì, color ciclamino. Problemi? Hai un’età, dolcezza.

LA CELINE DION DEI BALCANI ovvero Maria Elena Kuriàkou (Grecia)

Ecco finalmente, una che se ne intende. Molto francese, e non solo nel look, La bella Maria dimostra ottimo gusto, abbinando uno splendido Stèphane Rolland ad un make-up nude e bijoux minimali che ci piacciono tanto tanto. Stupenda la décolleté tacco 12, probabilmente una Roger Vivier. Davvero, complimenti. C’è da dire però, baby, che hai un po’ troppa lacca nei capelli e che tanto sono belle le asimmetriche trasparenze nel top, non altrettanto di gusto risulta la fasciatura del lato B. Io credo che per te sia giunto il momento di metterti nelle (Ar)mani di Re Giorgio.

CHI LA DURA, LA VINCE– ovvero Pertti Kurikan Nimipäivät (Finlandia)

Questa è una band rock/punk finlandese composta da persone con disabilità dello sviluppo. Ci hanno messo 10 anni, e alla fine hanno vinto il festival nazionale che li ha portati poi all’ESC. “Bella storia” direbbe Morgan. In questo caso mi tengo volentieri eventuali consigli di stile e faccio loro invece un grosso “in bocca al lupo” e dico anche “grazie”. Perché si fanno portatori di un messaggio di speranza, e ci insegnano che non bisogna mai arrendersi. MAI.