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Oggi è il compleanno di Yukiko e mi invita a casa dei suoi genitori a Yashio, una cittadina a nord di Tokyo, per trascorrere il pranzo con la sua famiglia.

Malacopia_Gusto_Giappone_ozuIn Giappone esistono delle regole ben precise per stare a tavola, piccoli rituali fatti di frasi, gesti e a volte rumori, che avevo sapientemente ripassato prima dell’evento.

Quando si viene invitati per un pranzo a casa di qualcuno, è buona educazione portare un regalo (questo vale anche da noi, of course!). Visto che non conosco praticamente nessuno della famiglia, ad eccezione di Yukiko, decido quindi di comprare della frutta. In Giappone la frutta è da sempre considerata un bene di lusso, quasi l’ottanta percento viene importato. Per questo motivo, regalare frutta ha lo stesso effetto di un bel mazzo di fiori (che qui vengono portati ai parenti di un defunto per esprimere cordoglio).

Malacopia_Gusto_Giappone_japoneseFriutsBoxesCosì tra una stradina e l’altra mi fermo ad un chiosco di frutta, e tra miniangurie quadrate e pesche grosse come bocce, una simpatica vecchietta mi confeziona un delizioso cestino pieno di nastrini colorati e, al suo interno, ogni frutto avvolto in una retina di plastica morbidosa. Infine, ricopre il tutto con una plastica trasparente. 

La cosa davvero bizzarra è che questo tipo di frutta “da cestino” non è destinata al consumo perché considerata troppo bella. Viene invece usata come decorazione da mettere al centro della tavola o su un mobile a guardia di un dipinto. Voglio dire… Cosiderando quanto costa!

Malacopia_Gusto_Giappone_anguriaquadrataUna volta a casa, dopo innumerevoli inchini e frasi di formale convivialità, ci accomodiamo a tavola. Nonostante tutto ciò che  avevo letto a riguardo, questa è la mia prima occasione di partecipare ad un autentico pranzo giapponese, per cui sono piuttosto emozionato.

Siamo in sei: io e Yukiko, i suoi genitori e la sorella con il marito, il quale per tutto il pranzo ha avuto l’unica espressione perso nel nulla dell’universo ed è rimasto praticamente muto.

Davanti a me un tavolo rotondo molto grande con una decina di scodelline al centro, nelle quali avevo a stento riconosciuto il ginger e la salsa di soia. Il panico mi assale, mentre da dietro la mia sedia spunta la madre con un piatto gigante in mano e mi dice qualcosa in giapponese stretto. Non capisco nulla e rimango imbambolato ad osservare con lo stesso sguardo impaurito del gatto con gli stivali di Shrek. 

Malacopia_Gusto_Giappone_japoneseLunchPer fortuna Yukiko, impietosita dalla mia espressione, mi sussurra all’orecchio: “Sta dicendo che questa portata non è particolarmente saporita ma è molto bella! Si scusa per il sapore non eccellente!”. Io sempre più atterrito le chiedo da dove devo cominciare? “Non ti preoccupare fai come faccio io”.

In una tavola giapponese tutto è servito allo stesso tempo. Dalle scodelle da portata ognuno prende ciò che vuole, mentre nelle scodelline al centro ci sono i condimenti e le verdure che possono accompagnare uno o piu piatti da portata. Il sapore predominante è quello del mare, un mare in tempesta: bocconi dal sapore intenso che annegano in insipide brodaglie dal dubbio colore – il giusto sapore lo si ottiene accoppiandole alle strane verdure e salse che si trovano nelle ciotoline. Un modo di gustare il cibo  che definirei alquanto libertino se si confronta con le le varie cerimonie per prepararlo e servirlo.

Finito il pranzo ci accomodiamo nel salotto per il tè, e con mia grande sorpresa mi accorgo che il mio cestino di frutta è stato messo d’avanti al più grande dipinto della sala accanto ad un vecchio vaso con dentro una sola calla bianca. Nel dipinto ad inchiostro, al centro una poesia scritta in Hiragana (uno dei tre alfabeti giapponesi) e al lato uno stormo di uccelli su uno sfondo in temepesta.

Malacopia_Gusto_Giappone_greenteaLa sorella di Yukiko mi fa ancora i complimenti per il dono, e io ringrazio per averlo posizionato d’avanti a questo bellissimo dipinto. “Dovresti sentirti onorato che mia madre lo abbia messo accanto a questo vaso. Il dipinto lo ha creato mio padre nel suo periodo artistico quando lo mandarono in pensione, il vaso invece è molto antico, era un dono di nozze della mia bisnonna. Sai, la sua famiglia era molto benestante per quei tempi e possedevano una importante azienda manifatturiera, nella quale vennero creati vasellami e ceramiche tra le più pregiate. Questo le fu regalato per l’occasione da un famoso artista amico di famiglia. Osservandolo bene, potrai notare che non è perfetto: ci sono delle crepe e le impronte lasciate dai tizzoni ardenti del legno con cui e stato cotto, ed è tutto questo che lo rende unico e di valore inimitabile. È proprio nella sua imperfezione che ci racconta la sua storia“. 

Ecco. In quel preciso istante, come una folgorazione, capisco il vero senso della frase sulla portata non saporita: non importa quanto sia bello per i canoni estetici e nemmeno quanto sia saporito, questi canoni sono del tutto soggettivi e spesso retaggio della nostra cultura esclusivista (ed eurocentrica, nel nostro caso!). Bisognerebbe invece aprire la mente e fare lo sfrozo di considerare altre prospettive, sperimentando gusti e sensazioni nuove.

Malacopia_Gusto_Giappone_JaponesePaintDopo il disgustoso te verde, che a me richiama vagamente alla mente il sapore dell’urina fermentata in un vicolo ad agosto, mi giro verso il quadro e decanto il mio elogio al bellissimo dipinto fatto dal padre di Yukiko. Lui, rosso dall’imbarazzo, legge la poesia che si trova  dipinta al centro.

お茶
しろつゆに
さびしきあじを
わするるな
Te verde
non dimenticherò
il sapore della tua rugiada

Domenico Romano per malacopia