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Dal nostro corrispondente

Tanto, tanto tempo fa…

Mio fratello ed io eravamo a Londra per passare il primo mese delle vacanze estive con i nonni. Io ero alle elementari e lui all’asilo per cui eravamo proprio piccoli.

Come spesso accade nelle case vittoriane, dopo un secolo e mezzo dalla loro edificazione, le tubature “sorprendentemente” si rompono. Certi giorni ti svegli, scendi di sotto e trovi il soffitto che gocciola. È esattamente quello che accadde una mattina di inizio giugno quando arrivammo di sotto per la colazione e trovammo Ann- la domestica della nonna- che piazzava dei secchi nella sala da pranzo (non c’era alcuna traccia della colazione sul tavolo).

“Nonna, che succede?” chiese quella peste di mio fratello con il solito guizzo curioso negli occhi.

“Si è rotta una tubatura durante la notte e noi stiamo cercando (per “noi” intendeva che Ann stava facendo tutto il lavoro pesante e lei si stava stancando al posto della cameriera…del resto nonna era una Lady) di tenere il parquet al riparo dall’acqua sino a quando l’idraulico non l’avrà sistemata. Sarà qui a breve”.

Sfortunatamente il danno era più serio del previsto e dovettero smantellare la sala da pranzo e piazzare mobili, orpelli, quadri e le felci giganti di nonna nel salotto, che diventò così una sorta di magazzino.

Nel pomeriggio, poiché nessuno poteva portarci al parco, quella peste mi chiese di giocare a nascondino. Stava a me cercare lui, naturalmente. Dopo aver perlustrato la cucina – mi ci volle un po’ poiché mi imbattei per puro caso nella biscottiera – e tutto il piano terra, lo trovai che si era addormentato sotto un plaid nel salotto, sul divano. Lo lasciai lì e tornai in cucina (dalla biscottiera) e quando mi chiesero di mio fratello raccontai tutta la storia.

“Ann, faremmo meglio a lasciarlo lì sino ad ora di cena” disse nonna. Ma la cena arrivò e decisero di lasciare la peste addormentata nel salotto ai suoi sogni.

Il mattino seguente mi svegliai e mi resi conto che il letto di mio fratello non era stato toccato. Così scesi di sotto in pigiama a cercarlo. Incontrai nel mio tragitto il nonno, che venne con me nel salotto. Lo trovammo che dormiva su una sedia. Mi avvicinai e lo chiamai, lui si svegliò, guardò con gli occhi sbarrati me ed il nonno e scoppiò a piangere.

“Non piangere bambino mio- disse il nonno- sei stato qui a dormire da ieri pomeriggio”.

“Mi ricordo che ero venuto qui e mi ero messo sotto il plaid sul divano e siccome tu non arrivavi ho deciso di fare un riposino, ma non ho dormito tutto il tempo: durante la notte mi sono svegliato ed ho cercato di trovare la strada per uscire ma non riuscivo ad orientarmi con tutte queste cose della sala da pranzo. Ero in mezzo alla stanza e non ero capace di ritornare al divano e così mi sono seduto su una sedia, ho incrociato le braccia e mi sono messo ad aspettare che voi veniste a cercarmi. Non si vedeva nulla e ogni tanto sentivo uno scricchiolio e così mi sono spaventato e… Quando l’orologio a pendolo suonava, io saltavo dalla sedia. Ero sicuro che sarei morto! Che brutta nottata!” e si rimise a piangere.

Ci si aspetterebbe di trovarlo cambiato da un’esperienza simile ma dopo qualche coccola di nonno e nonna la piccola peste tornò ad essere la stessa del giorno prima.

From our correspondent

A long, long time ago…

My brother and I were in London to spend the first month of the school holidays with our grandparents. I was in Primary School and my brother in PreSchool so we were really two small babies.

As it often happens in Victorian houses after one century and half from their edification, pipelines surprisingly break up and some days you wake up, go downstairs and find the roof dripping. That’s exactly what happened one of those mornings in early June when we arrived downstairs for breakfast and found Ann- grandma’s maid- placing some buckets in the dining room (there wasn’t any trace of our breakfast on the table).

“Granny, what is happening? ” my pest-bro asked with his usual curious glimpse in his eyes.

“A pipeline has broken during the night and we are trying (her “we” meant that Ann was doing all the hard job and she was fatiguing in the place of the maid….after all she was a Lady) to keep the parquet safe from the water until the plumber will fix it. He will be here in a while.”

Unfortunately the damage was more serious that expected as they had to dismantle the dining room and place furniture, baubles, pictures and grandmother’s giant ferns into the parlour that turned into a sort of storage.

In the afternoon, as nobody could take us to the park, my pest-brother asked me to play to hide and seek. I was the seeker and after a patrol of the kitchen – it took me a while as I casually ran into the cookiejar- and of the whole groundfloor, I found him asleep under a plaid in the parlour, on the sofa. I left him there and went back to the kitchen (to the jar) , when they asked me about my brother I told them it all.

“Ann, we’ld better leave him there until supper” Gradmother said. But suppertime arrived and they decided to leave the sleeping pest in the parlour to his dreams.

The morning after I woke up and noticed that my brother’s bed was untouched so I went downstairs in pijama looking for him. On my way I found granpa, who came with me to the parlour. We found Luigi – always asleep- but on one of the chairs of the dining room. I went closer and called him, he woke up, stared to me and then to grandpa and burst in tears.

“Don’t cry my baby -grandpa said- you have been sleeping here since yesterday afternoon”.

“I remember that I came here and went under the plaid on the couch-he replied- it took you so long to come here that I decided to take a nap, but I haven’t been sleeping all the time: during the night I woke up and tried to find my way out but I couldn’t orient myself with all this things from the dining room. I was in the middle of the room and could not return to the couch so I sat on the chair , folded my arms and started waiting for you all to look for me. I couldn’t see enything and from time to time I heard a crunch so I was frightened and…everytime  the pendulum clock chimed I jumped from my seat.I  was sure I was going to die! I’va had a terrible night!” and went on crying.

You would expect to find him changed in some way after this experience but after some cuddles of grandpa and grandma the baby-pest was the same of the day before.

Marcantonio Posa per malacopia