AAA. Nuda proprietà vendesi. In contesto signorile, splendido attico con triplice affaccio (con scorcio su San Pietro). Trattativa riservata. Occupato da malandata *enne di prossima dipartita. Segue: AAA. Affittasi stanza con servizi e ingresso autonomo, ideale per studio medico. Prezzo modico. Assicurata (una certa) riservatezza. (E visto che c’è ancora spazio nell’annuncio): Distinta signora, 65 anni dichiarati, in perfetta forma fisica (camuffabile, ove richiesto), di buona cultura, fortemente ironica, logorroica, patente munita e autoriferita, obblighi di leva assolti, attenta al futuro, apprensiva q. b., cerca cinquantenne intelligente e affascinante, buon ascoltatore, da conoscere e sedurre, che la sappia amare e capire. No perditempo. Telefonare ore pasti, chiedere di Iris.
Decido, prendo appuntamento. Alle 21 mi presento lì insieme ad altre centinaia di persone. Siamo al teatro Duse di Bologna. Aspetto in fila il mio turno ed entro, mi metto in un angolo e inizio la visita. La casa… Beh, la sola sala, in realtà, tutta grigia, tubi dei riscaldamenti a vista, una tavola e tre sedie da un lato e una solitaria dall’altro lato. Una porta scorrevole a due ante che nasconde una stanza con un lettino rosso (sembra lo studio di uno psicoterapeuta): comodo averne uno in casa, penso senza sapere se mi riferisco al lettino o allo psicoterapeuta.
Iris arriva quasi subito. Parla, ohmioddio se parla e quanto! Una monologhista perfetta, racconta di sé con una quantità di parole sparate a un ritmo impressionante e condite con una forte dose di ironia. È saldamente attaccata alla vita e al futuro, ad un mondo fatto di cose. La spaventano le rinunce, teme il presente, forse tiene lontani gli affetti. Travolgente nell’interpretare il ruolo della donna celebrale e adorabilmente nevrotica. E poi arriva lui. Carlo, un altissimo psicoterapeuta, affascinante, la sua voce sorniona ha il colore della calma. Lui l’ascolta, la contiene e nel sopportarla la supporta. Vedi: soldi ben spesi quelli dallo psicoterapeuta, rifletto. I due si avvicinano e si annusano. Lei monologa (non può proprio farne a meno), lui la interrompe ma poco e brevemente. Irresistibile la loro intesa che cresce e diventa complicità. Ma da quanto si conoscono questi? Nel giro di poco, i due si necessitano e si guardano alla stessa altezza (in senso puramente metaforico, però!). Non un napoletano, simpaticamente affarista, approfittatore approfittato, né una nipote bella e prorompente possono mettere in discussione quello che si è creato tra Iris e Carlo: la scelta delle persone e non delle cose, la scelta del presente e vada come vada.
Irrompe infine quella voglia di viversi, nonostante il dolore del cancro di una vita quotidiana, che i due affronteranno insieme. E ora piangi pure!
Possibile, penso, che Iris e Carlo siano così affiatati? Possibile che nel giro di poco, Lella e Paolo abbiano trovato quest’intesa così forte? Che buona amalgama, come quei piatti in cui si sposano mirabilmente sapori diversi, come i frutti di mare col tartufo (ma in ben misurate e calibrate proporzioni). Lella , si sa, ammalia, e qui è stupenda nella sua forza, nella sua loquace presenza, nella sua fragile tenerezza, nella sua irrefrenabile ironia. E Paolo incanta con quel fare da aforista e quello sguardo da pierrot. E Marco e Claudia, freschi e deliziosi, contribuiscono a insaporire, a speziare il piatto.
Ero in silenzio (mica come Iris, eh…), non mi ero accorto di non esser stato mai solo, per tutto il tempo. Erano lì, tutto il tempo insieme a me, quelle risate intendo, tantissime risate che risuonavano di sottofondo, appassionate e autentiche. Mi sporgo e li vedo, tanti, tantissimi volti che si sono divertiti ad ascoltare e partecipare, che hanno apprezzato l’ironia e la tenerezza.
Nuda proprietà è un annuncio autentico, che mantiene ciò che promette. La casa è proprio bella e l’ho apprezzata tanto. Mi sono goduto le risate belle e spontanee, le mie e quelle che provengono… dalla finestra con scorcio su San Pietro! Assolutamente da vedere!
… con amore
Marco Melluso e Diego Schiavo per malacopia
Nuda proprietà, di Lidia Ravera
con Lella Costa, Paolo Calabresi
e con Claudia Gusmano e Marco Palvetti
regia Emanuela Giordano, Teatro Duse di Bologna, 7 febbraio 2014
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