BOLOGNA ART FIRST 2012…

Continua il nostro tour virtuale tra le installazioni che in questi giorni hanno invaso Bologna. Oggi al Museo della Musica, che vi segnaliamo a prescindere, ci siamo imbattuti in questa esposizione, che forse è un’installazione, ma anche un po’ un esperimento di musicologia applicata alla fisica.
Beh, insomma, non sapemmo classificarla, nè vogliamo farlo. E’ da scoprire!
Nocturno, di Edgardo Rudnitzky, è un’opera decisamente coinvolgente, tutta da esplorare.
Non sapendo a quale specie biologica – e non –  ricondurre questa composizione di strumenti musicali, li definiremmo alambicchi sonori, perchè tutti insieme generano un’alchimia di rintocchi precisi e cadenzati, quasi fosse in corso un esperimento di distilleria acustica.

A ben leggere il nome dell’opera nasce dall’idea di voler rievocare i rumori di una notte silenziosa.

L‘ingegnosa orchestra così inventata riesce egregiamente nell’intento, ma forse è ancor più interessante osservare come funziona il singolo stumento: non ve lo spieghiamo, però, perchè potremmo incartarci e, sicuramente, scivolare in erronee interpretazioni ingegneristiche da quattro meno meno. Ci è piaciuta la modularità dei rintocchi, ci è piaciuta la candela, che, in mezzo ad ogni singolo strumento, dà luce e vita, ci è piaciuto l’esperimento anche dal punto di vista scientifico.

Ci è piaciuto il singolo e l’insieme, acustico e visivo. Che bella luce, in quella sala, e che effetto sonoro!

Forse non si è capito, ma ci è piaciuto.

Attenzione, però: noi Malacopia sconsigliamo la visita ai frettolosi e agli impazienti. E’ un’opera che va vista, ascoltata e percepita con le antenne belle dritte. Premunitevi di antenne, dunque, se vi va.

Malacopia