Bologna in lettere è il festival di letteratura che sabato prossimo, 8 giugno 2013, invaderà strade, giardini, osterie, librerie e bar della nostra città. Organizzato da Enzo Campi, che ne ha anche la direzione artistica, è quest’anno alla prima edizione. Il “numero zero”, come dice Enzo stesso, che abbiamo raggiunto per una breve intervista e per farci raccontare l’evento. Ecco a voi due chiacchiere tra Enzo e Alessandro Brusa.
Alessandro: Raccontaci cos’è questa giornata.
Enzo: Il numero zero di un festival è sempre un prototipo. Non si può puntare alla perfezione, soprattutto se tutta l’organizzazione si basa sul volontariato e sull’autoproduzione, ma si possono gettare le basi per un eventuale sviluppo futuro. Ciò può avvenire battendo diverse strade, ovvero sperimentando varie modalità di interazione e condivisione. Dalla collaborazione fattiva con i gestori dei luoghi ove si svilupperà il festival al coinvolgimento di varie realtà che operano in ambito locale. “Bologna in lettere” non nasce dal nulla. È anzi la diretta e consequenziale prosecuzione di un progetto di aggregazione letteraria denominato “Letteratura Necessaria”, inaugurato proprio a Bologna nel novembre 2011. Il Festival, per quanto riguarda questa prima edizione, è concentrato in una sola giornata, e si svilupperà come una sorta di maratona non-stop dalle 10.00 alle 23.00, mettendo in opera tutte le modalità di veicolazione sopra elencate, mobilitando tutto il centro storico della città, e cercando di creare condivisione e aggregazione tra gli addetti ai lavori e qualsiasi tipo di fruitore. Per far sì che tutti questi presupposti abbiano una loro verifica pratica, il programma è stato pensato e costruito come una sorta di contenitore ideale ove far confluire diverse e svariate modalità letterarie, artistiche, formali e concettuali. Dall’apertura alle scuole agli aperitivi performativi, dai pranzi letterari con “poeti alla carta” al coinvolgimento fattivo di buona parte delle librerie del centro storico (ognuna con un evento specifico e tematizzato), fino al connubio tra poesia e musica che avverrà in chiusura di giornata.
Alessandro: Che importanza ha, nella vita di un poeta e del suo lavoro, il rapporto diretto con il pubblico?
Enzo: Per chi crede che sia essenziale abbattere la barriera che separa l’Orale dallo Scritto è sicuramente una cosa importante, potrebbe addirittura rappresentare il senso, primo e ultimo, del proprio lavoro. In realtà, sperimentando diverse modalità di veicolazione della “cosa” letteraria, il rapporto con il pubblico è, di volta in volta, diverso. La mia idea di letteratura consiste, molto semplicemente, nella verifica “pratica” di qualsiasi tipo di teoria. In tal senso il rapporto – e che sia incontro o scontro o confronto fa parte del gioco- con il pubblico è sicuramente decisivo.
Alessandro: Perché hai scelto Bologna?
Enzo: Ho scelto Bologna, come base per le attività culturali, per almeno due ragioni: per ragioni territoriali di vicinanza con la città in cui vivo (Reggio Emilia), e perché un capoluogo di regione offre comunque più possibilità di sbocco rispetto ad una cittadina di provincia. Ma sarebbe improprio limitare il tutto a Bologna, perché l’apertura del progetto è ad ampio raggio. La prova lampante è rappresentata dal fatto che il festival, pur concedendo ampio spazio alle realtà locali, ha coinvolto diverse decine di autori che provengono da tutto l’arco del territorio nazionale.
Ringraziando Alessandro ed Enzo per la presentazione, vi ricordiamo che Festival si svilupperà Sabato 8 Giugno in 20 spazi attivi, con 24 diversi eventi e la partecipazione di circa 150 autori. Mica male! Se volete saperne di più, oltre al sito internet, trovate anche una pagina facebook dedicata.
…Poeticamente Vostri
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