Tutto nasce davanti a una birra. Enrico (Muzzi, regista, ndr.) ci dice, a me e Silvano (Cavallina, ndr.), che vorrebbe girare una puntata pilota per il CICAP, una specie di miniclip sul metodo scientifico. Un piccolo vademecum, realizzato attraverso interviste e piccoli esempi, che chiarisca cos’è e soprattutto cosa non è la scienza. Non ho nemmeno chiaro cosa abbia in mente in pratica, né quale sarà il target di questo lavoro, né il suo eventuale utilizzo, ma l’idea mi piace di brutto e accetto.
Tutto sommato può apparire folle, in un mondo in cui i problemi che ci riempiono la testa sono trovare lavoro, tenerselo, quadrare il bilancio, e altre cose molto concrete, spendere tempo per far capire come funziona quello strumento che si chiama scienza, i suoi metodi, il suo linguaggio, i suoi pregi ma anche i suoi limiti, che in realtà sono anche essi parte dei pregi (si capisce che sono di parte!). Perché la mancanza di cultura scientifica di cui tanto si parla non è il non sapere di scienza, ma il non sapere che cos’è la scienza.
L’idea che c’è dietro, su cui concordo in pieno, e che mi ha fatto accettare senza nemmeno fare troppe domande, è la convinzione che pur in una società dove la quotidianità affronta normalmente ben altri problemi, tuttavia una maggiore cultura scientifica contribuirebbe nel dare anche una maggiore consapevolezza su come gestire gli spicci di tutti i giorni. Ci aiuterebbe a distinguere le bufale, le false speranze propinate dai santoni di turno, a interpretare correttamente le “scoperte epocali” strillate della stampa, a distinguere ciò che è certo da ciò che è dubbio, a selezionare le fonti, e a diffidare da chi propina certezze.
E quindi mi ritrovo a lavorare a un copione, esperienza per me nuovissima, e poi partecipare alle riprese, esperienza ancor più nuova. Con tanto di truccatrice, microfoni, tecnici, ciak, scena 37-4-bis azione (proprio come nei film), schermo verde (si chiama green screen, mi dicono) impappinamenti (come a Paperissima), questa la rifacciamo, fai la voce più spontanea, riprendiamo da qui, cinque minuti di pausa, adesso facciamo i fegatelli (spezzoni di video per riempimento, se ho capito bene) e tutte quelle cose che immaginavo appartenere soltanto alla vita inarrivabile dei divi del cinema. Essere De Niro per un giorno, insomma.
E poi il fantastico lavoro di postproduzione, fatto praticamente gratis da ragazzi incredibilmente bravi (Andrea Ferrarello, ndr.), che hanno trasformato uno telo verde in uno studio virtuale che diventa astronave, universo profondo, galassia, stazione spaziale o sfondo astratto, in cui perfino il sottoscritto sembra un serio professionista del settore. E Diego (Schiavo, ndr.) che ci ha aiutato per il mix audio.
E alla fine è venuto fuori un lavoro bellissimo, che abbiamo presentato addirittura a Piero Angela al congresso del CICAP a Cesena. E vedere il mito della divulgazione scientifica in Italia che osserva interessato il nostro mini documentario, ci fa i complimenti, e dopo aver appreso quanto poco abbiamo speso ce li rifà ancora più convinto e decisamente spontaneo, è una piccola, grande soddisfazione.
Insomma, nonostante la mia presenza, è venuto proprio un bel lavoro.
Stefano Marcellini per malacopia
Ecco la puntata pilota realizzata dal CICAP Emilia-Romagna. Conduce Silvano Cavallina. Con Lorenzo Montali e Stefano Marcellini. Musiche originali Manuele Carli Ballola. Diretto da Enrico Muzzi.
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