Io adoro tanto masturbarmi in pubblico…
XXIII edizione di École des Maîtres corso JG matricule 92102, maestri Ricci/Forte – 25 settembre presso il Teatro India di Roma.
Ogni qualvolta si assiste ad un esibizione, sotto la sapiente direzione del duo Ricci/Forte, è un esperienza unica. Diventa quasi un momento importante nella vita di ogni singolo spettatore che si aspetta con religiosa pazienza.
Ed abbiamo aspettato anche questo. La stessa sensazione è comprovata da migliaia di fan che seguono i due registi in tutta Europa. Concediamoci allora un piccolo orgoglio tutto italiano.
Un concentrato di metodologia di eccessi, di provocazioni e di esibizionismo. Mai gratuito, al contrario, con effetti coinvolgenti ed emotivi sia per chi lo fa sia per chi vi assiste. Si resta rapiti e sconvolti allo stesso modo. Passo dopo passo i due enfant prodige acquisiscono sempre più maturità, padronanza e conoscenza di ogni forma di sentimento, una manipolazione in guanti di velluto che arriva sempre dritta al cuore della questione. Stavolta chiamati a dirigere un gruppo di venti attori professionisti provenienti da più parti d’Europa, (Italia, Francia, Portogallo, Belgio e Croazia) per quell’interessante progetto che va sotto il nome di École des Maîtres, voluta fortemente da Franco Quadri nel 1990 e che in tutti questi anni ha permesso a giovani attori europei di lavorare con il meglio della scena internazionale.
Quest’anno sono stati chiamati per l’appunto i nostri Ricci/Forte proprio a testimonianza del loro enorme successo e della loro importanza nel mondo. Con il contributo del quanto mai discusso SHORT THEATRE 9, si è giunti alla XXII edizione del corso internazionale con la serata del 25 settembre presso il Teatro India di Roma.
La suggestione nasce dall’immaginario oscuro e magico di Jean Genet, ma è solo un pretesto per improvvisazioni e il solito modo diretto di affrontare il pubblico. Lo stile di JG matricule 92102 è inconfondibile: sul palco venti suffragette o balilla, performers in grado di affrontare qualsiasi difficoltà. Artisti col vizio di vivere. Ci accolgono in biancheria intima intenti, sotto la direzione di un voce registrata, ad operazioni di igiene intima, quale radersi o mettersi deodorante o anche provvedere a massaggiarsi le contusioni provocate evidentemente dall’allenamento attoriale fatto sotto la guida del trainer Marco Angelilli. Ma presto la voce registrata viene sostituita dal demiurgo Stefano Ricci in postazione regia che chiama di volta in volta i propri attori a dare dimostrazione della loro bravura.
Difatti la prima frase ad essere pronunciata è ‘Io adoro tanto masturbarmi in pubblico…’ e la serata è la dimostrazione di ciò. L’amore ai tempi di Facebook, di Skype, o piuttosto di Istagram offre il fianco al desiderio di esibizioni, di infingimenti senza pudori. Una selfie ci distruggerà. Minuti interminabilmente preziosi in cui c’è solo il flashare ininterrotto dei venti protagonisti muniti del proprio cellulare, che si riprendono, si accasciano al suolo stanchi di mostrarsi in tutte le possibili pose.
Ma non basta, come in una qualsiasi chat porno, è la volta di mostrare i propri genitali, e via, una serie di pose sconce da inviare e da farsi inviare. Una macelleria del desiderio e dell’eros. Ad un certo punto siamo invitati da un annunciatrice, al contrario di quanto solitamente accade, a mettere in suoneria il nostro cellulare, ed è un cicaleccio continuo di messaggini, bip e squilli che proseguono per tutta la durata della performance, diventandone parte integrante della masturbazione.
Alla serata a cui siamo stati invitati e a cui assistiamo tutto è concesso in virtù di un abuso e di un esuberanza commovente. E mentre i venti ragazzi si distendono in forma di adorazione verso il proprio apparecchio telefonico, unico prolungamento emotivo, Tiago Vieira ci regala dieci minuti di impagabile bravura, con un contrappunto di mani battute o piedi pestati. Canta, recita, balla si prende in giro ci fa ridere ma anche intenerire.
Un muro di libidine prettamente omosex diventa impermeabile ad incursioni del genere femminile, ma sono gesti, da ripetere all’infinito, forse neanche tanto sentiti o desiderati. Un muro che si infrangerà solo alla fine nell’ossessiva reiterazione.
Rose sugli occhi, rose che impediscono un andatura corretta e razionale, rose proiettate in un lago di acqua che ricopre tutto lo spazio agibile, un miracolo della rosa. Un riformatorio di adolescenti che sotto la guida del diarista_disturbatore _Giuseppe Sartori, membro storico del gruppo, porta a conclusione sotto l’occhio protettore per una volta dei due maestri, Stefano Ricci e Gianni Forte, una performance strepitosa.
Mario Di Calo per malacopia
École des Maîtres JG MATRICULE 192102, dimostrazione finale aperta al pubblico dell’École des Maîtres 2014, corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale – 25 settembre Teatro India, Roma.
con gli allievi attori: Diletta Acquaviva, Aurélia Bonta, Hayet Chouachi, Cédric Coomans, Capucine Ferry, Emilie Flamant, Francisco Goulão, Piersten Lierom, Pierre Megos, Stefano Moretti, Ivan Ožegović, Mauro Racanati , Jure Radnić, Nina Greta Salomé, Francesco Scolletta, Nera Stipičević, Cátia Terrinca, Catarina Vieira, Tiago Vieira, Mateo Videk.
Movement trainer Marco Angelilli; diarista Giuseppe Sartori; maestri Ricci/Forte.
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