Si è conclusa il 3 novembre la X edizione di Gender Bender , uno dei festival più interessanti della scena culturale bolognese. Gender Bender è un festival certamente trasversale: propone eventi che spaziano dal cinema al teatro, dalla musica alle arti visive. Il filo conduttore è la voglia di giocare con certi stereotipi e di indagare le diverse identità sessuali, di genere e le diverse rappresentazioni del corpo nella civiltà contemporanea.
Cosa succede al nostro corpo quando siamo amati? Cosa succede al nostro corpo quando il nostro compagno di vita ci supporta, quando ci ignora, quando ci usa o quando abusa di noi? Devono essere state queste le domande cui hanno cercato di rispondere i coreografi Sharon Fridman e Carles Casallachs mentre costruivano i due numeri di danza che abbiamo visto sabato scorso all’Arena del Sole.
E se in “¿Hasta Donde..?” i due i ballerini hanno messo in scena con tecnica strabiliante un ipnotico corpo a corpo dove ogni movimento era metafora del rapporto tra i due protagonisti, un po’ più cerebrale, ma egualmente efficace, è stato il messaggio di “Por Sal y Samba”dove il tema della violenza, dell’abuso e dell’umiliazione è stato reso in maniera decisamente più esplicito. In entrambi i casi l’emozione è stata forte e viscerale, dove i corpi sulpalco non erano che un golem dei corpi che siamo o che siamo stati quando in fronte ci è stata tracciata la parola “amore”.
Grazie Gender Bender per queste due chicche e per un’edizione piena di emozioni!
Scrivi un commento