Questa è indubbiamente l’estate delle classifiche: “i dieci modi per diventare rispettabili milf”, “i trenta modi per farsi venire un mal di testa strategico“, “i millemila modi per fotografarsi facendo apparire le tette più grandi, più alte, più tette laddove regna incontrastato il piattume“. Cose del genere, insomma. Nell’illuminato Regno esiste da tempo immemore una e una sola classifica, che consta di poche, mirabili, posizioni e che di seguito vi riporto in ordine decrescente: cinque categorie professionali di maschi fidanzabili. Ecco. 5) LO CHEF. Tralasciando per un attimo che è la moda del momento, e che quindi anche se sa a malapena accoppiare due fette di pane della scorsa settimana avendo la premura di mettere al loro interno un pomodoro- biologico, chiaramente- si trastullerà definendosi “chef bio-molecolare”, la categoria ha degli indubbi vantaggi. Si proporrà per occuparsi della spesa, della cucina e non disturberà mentre tu starai guardando Masterchef con la bavetta alla bocca- e non per i piatti proposti. È particolarmente raccomandata, per rinsaldare lo spirito di coppia, la preghiera a San Carlo (Cracco) prima di copulare. Basta che poi spegniate la luce: al buio ci si illude meglio. 4) IL GAY FINTO- ETERO CHE LAVORA NELLA MODA. Ed ecco a voi le tre paroline magiche che risvegliano i progetti di vita di ogni donna: “gay-finto-moda”; nemmeno la Santissima Trinità sarebbe capace di convogliare così tanti buoni propositi in una mente femminile. I vantaggi sono innumerevoli: vestiti, borse, scarpe a volontà, un uomo che tiene al proprio aspetto nonostante il passare degli anni, finalmente la sincerità quando gli chiederemo “ma mi trovi ingrassata?”, il non dover fingere mal di testa né orgasmi, avere un uomo finalmente entusiasta al proprio fianco quando gli si proporrà di andare al concerto di Lenny Kravitz (e magari il suo amico, inseritissimo nella potente lobby ultra gay milanese, ti procura pure i biglietti per il parterre). Ahimè, potrebbe ambire a posizioni ben più alte, ma bisogna valutare le controindicazioni, che pure ci sono; innanzitutto, per la sincerità di cui sopra, dovrete passare una vita a mangiare passati di carota e gambi di sedano. Eliminato il conforto del carboidrato, dovrete eliminare anche quello fallico, a meno che con la parolina “finto” non vogliate risvegliare un paio di fantasie mai abbandonate, diciamoci la verità. Se siete particolarmente brave, però, potrete sempre farvi prestare qualche fotomodello (stavolta etero finto- gay) che lavori per lui. Un’ultima considerazione: vi sarà eternamente grato per averlo reso padre. E sarà un ottimo padre. Per non parlare della suocera, che pur di non ammettere l’evidenza circa le preferenze sessuali del figlio, vi tratterà come un’icona russa trafugata e messa in salvo, dal valore pressoché inestimabile. 3) IL GIOCATORE PROFESSIONISTA DI BEACH VOLLEY. Qui è quasi del tutto inutile enumerare i molteplici vantaggi della scelta. Mi permetto solo di farvi notare uno di quelli meno evidenti: posti caldi tutto l’anno, lui gioca sulla sabbia e voi sorseggiate champagne all’ombra di una cappello a tesa larga, con occhiali scuri e rossetto rosso da diva, compiacendovi non poco del fatto che, dopo la partita, palleggerà anche voi. Unica nota stonata, l’infausto paragone tra le vostre terga: avrà sempre il culo più alto del vostro. Ma credo sia un sacrificio cui possiamo andare serenamente incontro: “partorirai con dolore” è scritto, ma il necessario per arrivarci può essere estremamente piacevole in questo caso. 2) IL MEDICO CHIRURGO. Un professionista serio, rigoroso e, soprattutto, al di sopra di ogni sospetto. In primis, le amiche- non quelle scaltre, almeno- non ve lo invidieranno mai: sempre impegnato con i turni, congressi in posti lontanissimi (in cui voi, ça va sans dire, lo accompagnerete con la stessa lungimiranza di un difensore tedesco quando l’avversario gli entra in area di rigore), telefonate improvvise e urgenti financo nel cuore della notte. E, mie care, due indiscussi vantaggi: il primo è che saprà sempre come placare quel vostro piccolo problemino, sì, parlo di quel piccolo difetto di fabbrica di cui ogni donna sana di mente prende consapevolezza dai trent’anni in poi, quell’inezia che ci rende isteriche per un’unghia spezzata, presagendo un principio di peste bubbonica: sorella ipocondria. Perché davanti al vostro pur ampio sapere- si sa, una laurea in filosofia con lode è appena un passo al di sotto dell’onniscienza divina- confortato dalle letture notturne di quel portare raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che è Wikipedia, il medico vi placherà quel maledetto istinto che vi si ripropone nonostante la certezza che l’ipocondria sia una scienza esatta. Tale plus basterebbe a fargli meritare la posizione in cui pure staziona, ma il bello deve ancora venire (si spera, eh): se sa ficcare le sue benedette manine in mezzo a sangue, cavità addominali, strati muscolari e di adipe, viscere e quant’altro saprà certamente adoperare le stesse sul vostro bel corpicino. Voi assicuratevi solo e sempre di una cosa: in caso di operazione a cuore aperto, che sia il suo e mai il vostro. 1) IL CAMIONISTA. Il re incontrastato è lui. Innanzitutto, non parla, al limite emette suoni di natura gutturale. Non si lamenta: è capace di cambiare una gomma al proprio tir sotto il solleone, figuriamoci se lo spaventa trasportare sette casse d’acqua al vostro posto. Non segue la moda- d’altronde, coi bicipiti che si ritrova, quella maglietta a maniche corte pure un po’ consumata non sarà mai, e dico mai, fuori moda. Non sbaglia mai la strada, anche in assenza di navigatore satellitare: conosce a memoria chilometri di strade, volete che si perda in dieci centimetri di canale vaginale? Suvvia. Non rifiuta mail il cibo: torna stremato dal lavoro e l’unica cosa che vuole fare è sedersi a tavola e mangiare. Prima la tagliatella al ragù e, poi, voi. E, infine, è una benedizione per la vostra autostima: pur di togliergli da sotto agli occhi- e chissà da sotto cos’altro- il calendario della Ferilli, vi lancerete in scatti fotografici che renderanno finalmente merito al donnone che è in voi. Un consiglio: se nei rari discorsi riesce ad affilare pure un paio di congiuntivi, sposatevelo. La Regina Martina Del Castello per malacopia P.s.: Lenny Kravitz a novembre suonerà a Milano. Io ve l’ho detto e sarebbe davvero poco regale non invitarmi, ecco.
Il boudoir della Regina#18
[LA REGINA CLASSIFICA]
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