Che giornata infernale! Sono quasi cinque ore che tribolo qua sotto. La mia nuova casa è finita. Che angoscia però! Questo mese è già la quarta volta che la ricostruisco. Le mie linee di difesa non hanno retto; ogni ragnatela rinforzata è stata spazzata via come una piuma al vento. Mi tremano ancora le zampe dalla paura per l’incontro con quei bipedi nefasti! E sono stato fortunato, perché molti di noi non hanno fatto più ritorno a casa.
Ogni settimana, il Giorno del Giudizio si ripete, sempre uguale a se stesso. Perdiana! So che anche loro credono nel Giorno del Giudizio, ma ne hanno uno solo, che verrà solo alla fine dei tempi. Mica tutte le settimane! Fatto sta che senza un perché, quegli esseri a due zampe sono ossessionati da noi e dalle nostre ragnatele. Loro sono quelli ossessionati, capito? E noi cosa dovremmo dire?
Che poi, a guardar bene, fa molti più danni il gatto: si fa le unghie sui loro preziosi tappeti, li graffia quando tentano di fargli una carezza, ho sentito addirittura che prova a levar loro il respiro mentre dormono. Eppure, lui è servito e riverito, mentre noi, che non facciamo niente di male ma, anzi, li aiutiamo a ripulire l’ambiente dagli insetti fastidiosi, siamo visti come il diavolo.
Ogni settimana l’Angelo della Morte, un essere vestito di nero con una specie di scettro in mano, si aggira circospetto col naso per aria alla ricerca della mia piccola e poco ingombrante casa. Vorrei vedere loro a costruirsi una casa a occhio, senza alcuno strumento, e per giunta producendosi da soli anche il materiale da costruzione, come facciamo noi ragni!
Eppure, loro si sentono in diritto di puntarti addosso quello scettro che in un attimo spazza via il lavoro di ore. E lo fanno pure con il sogghigno divertito di chi gode a fare il guerrafondaio! Sarebbe come se Dio, che permette loro di vivere sulla terra che ha creato, li spazzasse via una volta alla settimana solo per divertimento.
Invero, ho sentito dire che l’ha fatto una volta tanti secoli fa, ma si è sentito talmente in colpa da promettere di non farlo più! Ma loro no! Loro non si pentono mai. Ti ritrovi incastrato fra polvere, capelli, pelle morta, briciole ammuffite.
L’unica cosa da fare è fingersi morto. Mio zio è stato scoperto mentre provava a uscire dallo scettro della morte, e l’hanno schiacciato con una ciabatta.
Io non do mai fastidio. Faccio piccole, eteree ragnatele che non sono d’intralcio nelle loro case. Hanno talmente tanto spazio a disposizione. Eppure, sembra che non basti mai loro.
Qualche tempo fa, mia cugina ha avuto la malaugurata idea di tirare una ragnatela proprio in una zona di passaggio dei bipedi. Uno di loro ha squarciato l’abituale silenzio urlando; l’ha scovata e l’ha punita: è stata raccolta con un tovagliolo e gettata dentro a uno strano lago dalle fiancate bianche. Dapprima le è sembrato solamente un gesto sadico, visto che le pareti erano alte, lisce e senza appigli, ma poi il lago si è improvvisamente trasformato in uno tsunami che l’ha inghiottita e non l’abbiamo più rivista. Ora tutti noi temiamo il Lago Gabinetto.
E fra di loro si chiamano umani! Per noi non c’è bestia più disumana, invece. Per fortuna che hanno solo due zampe: uno di loro, con solo quelle due, fa più danni di tutti noi ragni messi insieme. Se anche loro avessero otto zampe come noi, la nostra razza sarebbe già estinta, ne sono sicuro!
A memoria di ragno, non conosco nessun altra specie di animale che sia così spaventosa e gratuitamente sadica come l’uomo.
L’unica magra consolazione è che l’uomo, oltre ad essere così spaventoso, è al contempo una delle razze più pigre del mondo! Per questo motivo, ho tessuto l’ultima tela sotto al divano. Se sono fortunato, per qualche anno nessuno mi darà fastidio. Sperando che al gatto non venga la bella idea di far scivolare qua sotto il gomitolo di cachemire che la sua padrona sta utilizzando per fargli un maglioncino di natale!
Den Mazzolini per malacopia
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