Esterno giorno, mattina presto. Un uomo travestito da pipistrello si aggira per le strade di Vienna in preda ai postumi di una sbornia. No, non è un nuovo capitolo della saga di Batman, anche perché con queste premesse potrebbe essere l’ultimo! In fondo però ce lo vedo Batman, che dopo una notte di caccia ai criminali, si va a rilassare in un bar dimenticando poi dove ha parcheggiato la Batmobile!
Tornando a noi… Si tratta di uno scherzo, una burla ai danni di un rispettabile nobile viennese, che non perderà l’occasione per vendicarsi di tale umiliazione, intrecciando una trama fatta di equivoci e champagne, il re dei vini! La carne è debole, si sa, e l’occasione fa l’uomo ladro. Sembra la convention dei luoghi comuni, ma, ahimè. in essi c’è l’essenza della realtà, che vogliamo ammetterlo o no.
E così ci ritroviamo in una Vienna del 1874, ancora pervasa dal pessimismo e dalla disperazione dopo il crollo della borsa dell’anno precedente. Una crisi che si ripercuoteva pesantemente anche nei teatri e gli impresari si preoccupavano di trovare una produzione che riportasse il pubblico in platea. Al tempo, il re dei Valzer, Johann Strauss figlio, era il compositore viennese più acclamato e si sentiva pronto per scrivere la musica di un’intera operetta, e non più soltanto le hits dei valzer viennesi da inserire nella sua ultima compilation. Dunque, una volta trovato un libretto abbastanza degno, si mise all’opera e terminò la stesura della partitura in sole sei settimane. Il tempo stringeva, era necessario riportare al più presto la gente a teatro, era il momento che Die Fledermaus prendesse il volo.
La sera del 5 aprile 1874, giorno di Pasqua, andava in scena la prima rappresentazione: Gabriel von Eisenstein è stato condannato a qualche giorno di prigione ma il suo amico Dottor Falke gli porta un invito per la festa che il principe Orlofsky darà la sera stessa. Rosalinde, sua moglie, riceve la visita del suo spasimante Alfred che però viene scambiato per il padrone di casa e portato in carcere al suo posto. La festa a casa Orlofsky sarà ricca di equivoci preparati dal dottor Falke, che vuole vendicarsi della burla fattagli da Eisenstein quando lo lasciò in strada a passare la notte ubriaco e vestito da Pipistrello. Alla festa arriva anche Rosalinde, mascherata da contessa ungherese e incontra Eisenstein, anch’egli mascherato. Lui comincia a corteggiarla donandole anche un bellissimo orologio. Ebbri e felici tutti bevono e cantano. All’alba Eisenstein va a costituirsi, ma in prigione il carceriere lo informa che c’è già un Eisenstein in galera. Cercando di capire, apprende della “visita” di Alfred a sua moglie e s’infuria, ma Rosalinde ha buon gioco mostrandogli l’orologio donato da lui alla presunta contessa ungherese. Alla fine si farà pace e non resterà che riderci e berci sopra.
Non ci fu un grande successo di critica: il libretto non piacque. La musica si… Carina… Ma non veramente travolgente. Numeri musicali superflui, così come alcuni personaggi.
Tuttavia, il pubblico viennese ebbe una reazione completamente contraria e se ci fosse stato il televoto ci sarebbe stato un ribaltamento istantaneo dei giudizi della commissione di qualità! La musica spumeggiante, le danze e l’intreccio della commedia ne hanno decretato un successo duraturo, tanto che ancora oggi questa è l’Operetta più rappresentata al mondo.
Ida Matarese
… for malacopia
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