Quando Marco (Melluso, ndr.) mi ha chiesto di comporre alcune immagini per descrivere il gusto, stavo tagliando un’anguria per una merenda rinfrescante. La mia prima reazione è stata di perplessità: come descrivere il gusto attraverso la fotografia?
Ho mollato il coltello e rimesso l’anguria in frigo. Dovevo informarmi, approfondire un po’, magari partendo dalle basi (sono uno metodico io, eh?!).
Cos’è il gusto? Il vocabolario si limita, come spesso accade, ad una definizione che a me sembra fredda, distaccata, quasi scientifica: come funzionano le papille gustative, i recettori, la lingua, il palato molle e il bla bla bla.
Ricorro quindi all’esperienza. Normalmente la parola “gusto” va di pari passo con il cibo. Ecco, sì – ora ci sono – cibo, mi piace e… accetto la sfida! Del resto, chi meglio di una buona forchetta può trovare da dire sul tema!?
Ho ripensato a quante volte ho sentito “l’acquolina in bocca” mentre qualcuno parlava di qualche pietanza in mia presenza. E a quante volte mi si è allappata (si può dire?) la lingua quando ho visto anche solamente spremerlo un limone! E mi son detto: siamo proprio sicuri che per assaporare qualcosa, bisogna per forza addentarlo e masticarlo? Magari scopriamo che abbiamo delle papille gustative anche… negli occhi! 🙂
Facciamo un banale esperimento. Chiudete il vostro occhio destro (così potete proseguire a leggere con il sinistro). Immaginate una fragola, agguantela (con delicatezza, altrimenti si spatascia tutta!). Ne avvertite il peso, la consistenza, l’integrità; ne percepite la superficie ruvida, i semini che si staccano andando a scorrere sulla pelle. Se l’avvicinate al naso, il profumo vi elettrizza tutti i peletti nelle narici.
Contemplatela. Il suo colore rosso intenso vi attira e vi fa venire in mente tante cose diverse; il verde delle foglioline contrasta con i toni caldi del frutto. Non riuscite più a resistere, vero? La presa si fa più stretta per non farla rotolare tra le dita, la portate alla bocca, la addentate e ve la gustate.
Ne sentite la consistenza farinosa e morbida mentre la schiacciate contro il palato. Sulla punta della nostra lingua inizia a farsi sentire il lato dolce del frutto che contrasta con una leggera vena acidula, che potete sentire grazie alle papille poste sulla parte posteriore della lingua.
Ecco, dunque, che il gusto prende forma come un insieme di sensazioni, emozioni, anche di ricordi e di esperienze che nascono da uno spunto, visivo e olfattivo, per finire galoppanti in qualcosa di concreto. Magari nella vostra bocca.
Con le mie fotografie voglio dare una suggestione, mostrare una parte della fragola e lasciare che siate voi a scegliere se sia dolce o aspra, grande o piccola, matura o acerba.
Con le mie immagini voglio che di una fragola ne facciate una macedonia di frutta esotica. Voglio farvi venire “l’acquolina in foto”!
Diventate voi protagonisti dei miei scatti: voi cosa ci vedete? Perché la fotografia non è una rappresentazione della realtà ma ciò che quella realtà rappresenta per me che la creo e per ciascuno di voi che la guardate.
E ora, scusate, ma ho un’anguria in fresco che mi aspetta…
Enrico Pitton per malacopia
https://www.facebook.com/enricopittonphotography
Enrico Pitton partecipa alla mostra collettiva “Trasporto animali vivi. Bestiale” dal 10 al 19 luglio 2015 ad Arco Catalano (Sa)
per informazioni: https://www.facebook.com/events/1171871746172324/
Scrivi un commento