Mostra internazionale d’arte cinematografica La Biennale di Venezia 2013 (28.08 /07.09.2013)

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Guardare i film in proiezione al festival del cinema di Venezia è come giocare alla roulette russa. Il primo giorno ne vedo due di fila carini, e già so che non posso scamparla, il colpo in testa sicuramente arriverà.

Me la vado a cercare, è colpa mia: nel programma, il terzo a seguire è un film tedesco in concorso, durata 3 ore, il regista a me sconosciuto, Philip Groenig, titolo La moglie del poliziotto.

Il film inizia con una didascalia: inizio capitolo 1. Scena di 20 secondi di un cervo in un bosco. Didascalia: fine capitolo 1. Il pubblico in sala ride, sarà una gag. Inizio capitolo 2. Un poliziotto ritorna a casa, si spoglia, si cambia d’abito, lo seguiamo in tutte le stanze della casa. Durata: 5 minuti. Didascalia: fine capitolo 2. Il pubblico in sala è raggelato.

moglie_poliziotto_500Mi viene in mente un film cinese che ho visto tanto tempo fa, Non uno di meno, in cui degli alunni in una classe contavano ad una ad una cento monete, e il regista ti teneva là a contarle anche tu, spettatore occidentale, tutte le minchiosissime cento monete.

Ma il problema del film tedesco in questione non è la durata o la divisione in più di 50 capitoli (me ne sono andata al 43esimo) e neppure quell’atmosfera da depressione clinica alla Derrick che si attiva di default nella cinepresa quando il tema è il corpo di polizia germanico. Il problema è che la moglie del poliziotto è una masochista che si fa picchiare a sangue dal marito, vive sepolta in casa dove non fa altro che giocare con la figlia e non ha rapporti con il mondo.

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Un sorriso, allora, mi compare in faccia. Sono arrivata al festival, finalmente.

Nicole Pilotto

… for malacopia

… continua …