Sono molte le iniziative di beneficenza dei marchi del settore. E regalare oggetti ben progettati è sempre segno di speciale attenzione: sono più belli, usabili e durevoli. (di Ilenia Carlesino su design.repubblica.it)

Ma la notizia copUn tempo, quando i nostri nonni erano bambini, esprimere un desiderio era un lusso e anche una fetta di carne in più alla settimana era una seria minaccia ai bilanci familiari. 

Su questo sfondo, dove i sogni  spesso rimanevano tali e la morale della rinuncia era la quotidianità, il Natale arrivava come una piccola luce, che colorava per qualche giorno il grigiume di una vita di sacrifici e solleticava gli animi dei più piccoli con il fascino dell’eccezionalità.

La tavola dei più fortunati era imbandita di leccornie uniche e speciali, illuminata da candele rosse in filo d’oro e il profumo della frittura di pesce e delle lenticchie apriva lo stomaco sopperendo alla mancanza dell’antipasto. E il bimbo di casa, incredulo, si stropicciava gli occhi, si dava i pizzichi sulla pancia perchè convinto di essere preda di una malefica visione. E poi quando il babbo carpentiere si avvicinava con un sacchettino con fiocco, allora, era chiaro che era proprio Natale, anche se il pacchetto restituiva due mandarini e una mela, però tutti insieme in una volta, come non mai, proprio perchè in quel giorno ogni cosa era possibile e fuori dalle regole.

E quanta invidia  proverebbe il babbo del ventunesimo secolo, ascoltando questa storia e pensando alle urla e ai capricci del suo bimbetto in un negozio di giocattoli. Con broncio e finte lacrime l’infante invasato  chiede due pupazzi invece di uno, perchè non si può giocare a Dragon Ball solo con Goku, ma ci vuole pure Vegeta, che, però sta insieme a Bulma, da cui ha avuto un figlio di nome Truncks che non puo fare a meno dell’ amico  Gohan. 

E alla fine, il papà new age,tutto Moncler e Hogan – abituato a cedere perché il bilancio dell’ultimo NO è stato un calcio sul polpaccio, due stronzo e tre ore perse insieme al derby della Roma- ritorna rassegnato a casa, avendo speso il triplo di quanto previsto e viene pure castigato dalla moglie incazzata che convertirà gli euro in una multa in natura (meno male che la pay tv dopo mezzanotte dà Erotika…)

Negli ultimi anni, tuttavia, la musica è cambiata. La crisi ha influenzato gusti e abitudini, rilanciato  il sacro rito dello shopping rilassante alla ricerca dell’oggetto più adatto e a buon mercato,cancellato anche cattive abitudini che nascevano dallo stress del portafogli leggero, come quella del regalo riciclato, per cui, pur essendo pelosi e con due gambe nerborute, ci trovavamo spesso tra le mani, scartato un pacchetto, un perizoma merlettato color leopardo (conserviamolo; può sempre servire data la variabilità della vita e degli interessi).

Ciò che ha più riscosso successo in questa evoluzione dell’homo tertius decimus, abile alla spesa natalizia, è stato il design, che offre la possibilità di acquistare oggetti originali, in qualche caso utili, in altri casi che non si capisce bene a che cosa servano. Quelli, per intenderci, che accettiamo sorridenti, promettendo a chi lo regala di metterlo sul ripiano del camino, salvo poi  essere smascherati da un ospite maligno che ci fa notare che quel coso stretto e lungo in una tazza di ceramica altro non è che un scopino per il water, non comune, ma disegnato da Yokominkio Akituro, eclettico architetto di Yokohama, artista che noi, ovviamente, fingiamo di conoscere bene (qualche dritta della Regina l’avremo pure appresa!)

Se, poi, accettando la sfida dei misteri del design possiamo finanziare qualche nobile iniziativa, allora spendiamo magari più volentieri un po’ di denaro e qualcuno potrebbe scorgere nel nostro appartemento quel certo oggetto particolare che ci fa meritare le quattro stelle come padroni di casa di un certo tenore. Utile dulci, direbbe Orazio.

Giunta alla tredicesima edizione, Il Bello che fa bene promuove, infatti, un’iniziativa di Shopping solidale per aiutare l’Ai.Bi., Associazione Amici dei Bambini. Nel Temporary shop di Corso Italia 13 a Milano, fino al 31 Gennaio, aziende hanno donato oggetti di design molto originali, come Balancing Boxes, tavolino formato da quattro scatole in apparente precario equilibrio.

La pagina Casa&Design di Repubblica.it offre, poi, altre iniziative come aste on line il cui ricavato è destinato a vari progetti come costruzioni di scuole in India, rieducazione dei detenuti, ricerca per tumori e fibrosi cistica.

E allora, tornando a casa, con il nostro oggettino alternativo, un paio di regalini cult per gli amici e ancora  qualche risorsa per un ricco cenone,  davvero sorrideremo in maniera liberatoria, sapendo, per giunta, che dall’altra parte del mondo  qualcuno gioisce grazie ai 30 euro spesi per una padella per crepes con il manico a forma di zucchina. 

Franz Iaria per malacopia

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