Lezione 2: La storia della competizione (parte prima)
Bentornati a MalaVision, l’unica rubrica con il debito pubblico sotto il 3%, che vi immergerà nelle profondità dell’evento musicale più sobrio dopo i cappellini della contessa Pinina Garavaglia (che salutiamo, è vero, ecco!).
Come promesso nel primo episodio (se non l’avete letto MALE! MOLTO MALE!), a questo giro vi introdurrò alla storia dell’Eurovision Song Contest. Una gara canora che ha visto vincere 63 paesi. In 59 edizioni. Sì, la matematica in questo caso sembra un’opinione, ma tranquilli! Capirete molto presto il perché.
Procediamo con ordine.
Siamo negli anni ’50, ci stiamo ancora riprendendo dal secondo conflitto mondiale e i dirigenti della neonata Unione Europea di Radiodiffusione, stanchi del logorio della vita moderna, cosa fanno? Decidono di creare qualcosa capace di unire tutta l’Europa, o quasi. E pensano bene di attingere in pieno alla fonte del Festival di Sanremo, dando di fatto il via nel 1955 al Gran Premio Eurovisione della Canzone, praticamente la Champions League della musica europea.
Nel 1956 la prima storica edizione, svolta nel paese europeo che incarna perfettamente l’ideale di Unione Europea: la Svizzera. Ai neutralissimi rossocrociati non basta partecipare. Gli svizzeri grazie a Lys Assia centrano la prima vittoria della storia della competizione. C’è da dire che erano solo 7 i paesi in gara.
L’anno dopo fu la volta dei Paesi Bassi, che a Francoforte vincono con Corry Brokken.
Il 1958 è l’anno della Francia campione d’Europa, ma è anche l’anno della canzone che più ci rappresenta nel mondo: VOLARE di Domenico Modugno. Arrivammo solo terzi, e già lì fu chiaro che gli Europei di musica non capiscono una mazzafionda. La conferma ci arriverà nel ’59 con la seconda vittoria dei Paesi Bassi.
Nei Beatissimi (intesi come BEAT) anni ’60 è la Francia ad aprire le danze della vittoria grazie a Jacqueline Boyer, che si impone a Londra. Tra il 61 e il 63 arrivano le vittorie, nell’ordine, del Lussemburgo, della Francia (e tre) e della Danimarca. Ed è in Danimarca che arriva la prima gioia italiana. Nel 1964, ad appena 17 anni, la favolosissima Gigliola Cinquetti ci fa trionfare con Non ho l’età (per amarti). Gioia in tutto l’ormai FU Regno d’Italia, con la Nostra capace di scalare le classifiche europee di quell’anno.
Napoli ospita quindi l’edizione del 1965, vinta da Lussemburgo con France Gall. Nel ’66 Modugno prova a far meglio del terzo posto del ’58. Si impegna così tanto che arriverà… 14°! Vinceranno gli austriaci. Regno Unito e Spagna centrano la loro prima vittoria rispettivamente nel ’67 e nel ’68. A Madrid 1969 avviene la TRAGGGEDIA: quattro paesi arrivano primi a pari merito (Francia, UK, Paesi Bassi e Spagna). Non avendo mai pensato a un’eventualità del genere, per evitare conflitti interni che avrebbero scatenato una guerra civile europea, si pensò di premiare tutti e quattro. PROBLEMA DELLA MATEMATICA AD MINCHIAM: RISOLTO!
Arrivano i favolosi 70’s con la prima vittoria dell’Irlanda, alla quale seguono il primo successo del piccolo Principato di Monaco nel ’71 e la doppietta 1972 e 1973 del Lussemburgo. Ma è nel 1974 che si assiste alla vittoria più famosa della storia della competizione: un giovane e ancora sconosciuto gruppo che prende il nome di ABBA si presenta con Waterloo. Il brano sbaraglia la concorrenza (soprattutto italiana, visto che la nostra Gigliola Cinquetti si classifica seconda) e arriva ai vertici delle classifiche europee e americane, cosa mai avvenuta per un vincitore dell’ESC.
Dopo la vittoria dei Paesi Bassi nel 1975, tocca al Regno Unito con i Brotherhood of Man vincere la gara. Da segnalare quell’anno la memorabile la figuraccia di AlBano che, in coppia con Romina, dimenticò le parole della sua We’ll Live it All Again. Nel 1977 a Londra fu trionfo totale della Francia, che a Parigi ospitò la vittoria di Israele, che a Gerusalemme vide la vittoria della stessa Israele con Milk & Honey e Gali Atari.
La classifica fino a questo decennio vede:
– Francia 5
– Lussemburgo 4
– Paesi Bassi 3
– Israele 2
– Spagna 2
– Regno Unito 2
– Irlanda 1
– Italia 1
– Svizzera 1
– Danimarca 1
– Austria 1
– Monaco 1
– Svezia 1
Come vedete, la storia dell’ESC è PREGNA, PREGNISSIMA di avvenimenti e, per evitarvi distrazioni poco producenti, finisce qui la prima parte. Ma state attenti che, quando meno ve lo aspettate, arriverà pure la seconda parte (dal 1980 al 2014), e saranno… Note amare!!!
Andrea Ledda per malacopia
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