Malinvista allo scrittore Claudio Volpe, autore di Stringimi prima che arrivi la notte e Raccontami l’amore (con Paola Concia).
Tu e malacopia: cos’è per te la malacopia? Ci racconti un episodio che ha a che fare con la malacopia?
La malacopia per me è un libro che non vale la pena leggere perché non dà alcun contributo alla crescita sociale, civile e culturale della persona. Ce ne sono tantissimi oggi. Tutti i libri imposti dal mercato sono tali.
Lavoro: di gruppo o solitario?
Lavoro solitario. La scrittura richiede di fare i conti con se stessi, con i propri mostri e il proprio essere. La fase collettiva riguarda la vita. Uno scrittore vive nel mondo, immerso nella gente ma scrive da solo serbando il ricordo dolce di quel mondo.
Ci descrivi il tuo lavoro: come lo vivi e come lo pensi?
Vivere, scrivere, combattere: tre principi della mia vita. Bisogna vivere calandosi a pieno nel mondo per poi poter scrivere qualcosa di sensato che si ponga come una battaglia per cambiare le cose migliorandole. Scrivere per intrattenere è un conto, scrivere per costruire un altro.
Cos’è per te la creatività?
Una propensione della mente a correre sempre in avanti. Ogni lavoro non viene mai visto come il punto di arrivo ma di partenza. La creatività implica la creazione e la creazione per me riguarda la civiltà, il nostro vivere sociale. Uno scrittore deve porre domande e creare ipotesi di significato.
Creativo è anche utile?
Stando alla definizione che ho dato sopra, sì. Creatività significa creare qualcosa che sia utile alla collettività.
Un’idea per il futuro.
Vivere, scrivere, combattere.
Claudio Volpe e malacopia
Scrivi un commento