Questa settimana risponde alle domande della Malinvista Corrado Ravazzini, regista.
Tu e malacopia: cos’è per te la malacopia? Ci racconti un episodio che ha a che fare con la malacopia?
A volte rimane l’unica copia. Spesso è su un taccuino, a volte è una tovaglietta di ristorante o un tovagliolo con disegni e frasi abbozzate, collegati fra loro da frecce e segni. In generale il risultato finale, a parte qualche piccolo accorgimento, non si scosta mai molto dalla intuizione originale, scritta di getto. Buttai giù la storia del mio ultimo corto “Perfetto” su un taccuino sotto l’ombrellone di un bar sulla spiaggia, al riparo dal sole delle ore estive più calde. Con poche modifiche è diventato una sceneggiatura e ora sto seguendolo per vari festival in giro per l’Italia.
Lavoro: di gruppo o solitario?
Solitario nella genesi, di rimbalzo con alcuni fidati consiglieri nella gestazione, a volte. Due chiacchiere davanti a una birra con un buon amico possono offrirti punti di vista che seguendo altrimenti il tuo binario creativo non avevi considerato e possono arricchire la storia.
Ci descrivi il tuo lavoro: come lo vivi e come lo pensi?
Vorrei essere un metodico. Un C. M. Shultz, che per tutta la vita si è messo al tavolo da disegno 8 ore al giorno a sfornare Peanuts, o almeno vorrei che una parte di me fosse così, ma temo non sia proprio nelle mie corde. Di solito riunisco di notte gli spunti creativi annotati in tempi diversi. Di giorno sono succube di troppe distrazioni, la notte mi protegge. Anche se ultimamente, con l’età che avanza, inizio ad accusare segni di stanchezza e rischio l’abbiocco più che il parto creativo.
Cos’è per te la creatività?
Una magia, una scintilla, l’illuminazione a cui aggrapparsi, un metodo per alleggerire la realtà. Piccoli scarti che riescono a farti vedere le situazioni quotidiane sotto una luce diversa.
Creativo è anche utile?
Sì. La creatività non si ferma al mondo dell’arte. Credo che quando qualcuno riesce a seguire la propria passione, porti ogni giorno un contributo di creatività alla propria professione. Questo porta ad un’evoluzione.
Nel mio piano diabolico per la conquista del mondo cinematografico italico, ho un ultimo cortometraggio da realizzare, per poi passare ad “altro”. Per i miei canoni usuali, si tratta di un piccolo colossal fra commedia, temi sociali e risvolti surreali. Le mie energie ora sono concentrate nel trovare le risorse per realizzarlo. Vedremo che succede…
… con amore
Corrado Ravazzini e malacopia
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