Licia Troisi, la più celebre scrittrice fantasy italiana nel mondo nonché astrofisica, risponde alla nostra malinvista! Enjoy!
Tu e malacopia: cos’è per te la malacopia? Ci racconti un episodio che ha a che fare con la malacopia?
Tutto ciò che non è ancora definitivo, che è solo abbozzo, prima stesura. Per tanti anni non ho prodotto malacopie: ricordo che ai compiti in classe la “kalacopia” (:P) era identica alla malacopia. Poi, quando ho iniziato a scrivere per lavoro, ho imparato a correggere. Adesso ho malacopie un po’ ovunque, ma stanno lì a far polvere: per me ha valore solo la kalacopia, quella che è stata in qualche modo “ufficializzata” perché è passata sotto il giudizio dei lettori.
Lavoro: di gruppo o solitario?
Rigorosamente solitario. Sono abbastanza tirannica, con le mie storie. C’è ovviamente un momento in cui mi confronto con gli editor, ma non è proprio lavoro di gruppo: la riscrittura avviene sempre in solitudine.
Ci descrivi il tuo lavoro: come lo vivi e come lo pensi?
Resta sempre un divertimento. Mi devo appassionare per prima a quel che racconto, perché sono convinta che solo così si diverte anche il lettore. Prima c’è un lungo periodo in cui lascio che le idee semplicemente fluiscano libere; quando ho raggiunto una certa massa critica, mi siedo alla scrivania (o per lo più sul divano del soggiorno, in verità…) e metto ordine, tenendo le idee valide e inserendole all’interno di una trama. Poi raffino sempre più la storia e i personaggi, fino a ottenere uno schema in cui c’è scritto cosa succede libro per libro. A quel punto, mi metto a scrivere.
Cos’è per te la creatività?
L’espressione della propria essenza più profonda, che spesso si esplica anche in campi diversi. Più o meno tutto quello che faccio nella mia vita ha un aspetto creativo, perfino quando scelgo semplicemente come vestirmi. Sono tutti modi di esprimere quel che sono e penso.
Creativo è anche utile?
Beh, credo di sì. Di sicuro alla persona creativa, che si diverte e mette a fuoco sentimenti e pensieri magari prima confusi. È utile a chi fruisce la creatività, perché stimola la sua o lo aiuta a riflettere su se stesso e il mondo. Per altro penso che tutti esprimano la propria creatività in una forma o in un’altra, è quel che davvero ci distingue dagli animali.
Riflettere di più prima di agire e parlare. Il pensiero è una cosa svalutata in questo periodo storico: va molto di più la reazione immediata, di pancia, e si conseguenza le visioni semplificate del mondo. Ecco, secondo me ci dovremmo prendere più tempo per capire noi stessi e gli altri, e agire di conseguenza.
…con amore
Licia Troisi e malacopia
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