Creatività e passione nella malvista all’artista Vilma Maiocco.
Tu e malacopia: cos’è per te la malacopia? Ci racconti un episodio che ha a che fare con la malacopia?
Per me la malacopia non esiste, come, credo, per molti altri pittori. L’esternazione pittorica è espressione di un momento emotivo ed è irripetibile, pertanto risulta impossibile replicarlo esattamente. Realizzo degli schizzi e dei bozzetti ma solo come studio degli elementi che saranno poi parte della composizione.
Lavoro: di gruppo o solitario?
Ho lavorato sempre in solitaria, con musica in sottofondo. In gruppo? Perché no, basta che a capo ci sia io…
Ci descrivi il tuo lavoro: come lo vivi e come lo pensi?
Mi fa sentire sospesa in un limbo atemporale. Scaturisce da un’esigenza comunicativa ed espressiva ma anche dal desiderio di sbrogliare la matassa emotiva che c’è in me. Davanti alla tela vuota provo una sorta di eccitazione mista ad una piacevole ansia; nell’impostare la composizione comincio a rilassarmi, sicura che sarà uno dei miei migliori lavori; segue la negazione e la voglia di “gettarlo dalla finestra” e, quindi, una necessaria pausa da me stessa; mi trovo infine a dover decidere, non senza grandi difficoltà e timori, quando ritenerlo ultimato.
Cos’è per te la creatività?
La creatività è immaginazione. Per rispondere prenderò in prestito una frase di Marcel Proust: “La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con occhi nuovi”.
Creativo è anche utile?
Creativo è indubbiamente utile! Le necessità e le pulsioni fisiologiche ci rendono esseri viventi, la creatività, l’immaginazione e la sensibilità ci rendono esseri umani.
Un’idea per il futuro.
Sono un’impulsiva, non sono mai riuscita a fare programmi. Anche se provassi a farne sarebbe qualcosa di estremamente “artificioso”…
…con amore
Vilma Maiocco e malacopia
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