C’è solo una cosa peggiore di una madre che pubblica le prodezze dei propri figli. Un padre che pubblica le prodezze dei propri figli.
Mi riferisco a 2 video in particolare.
Il primo è quello della bambina che durante il saggio di danza invece che fare squadra e tentare di fare l’orrendo balletto che fanno le altre, si fa prendere dalla musica e si lancia in un turbine tarantato tutto suo.
Vi risparmio i commenti.
Essendo afroamericana, mancava solo il tipico ‘eeeh… loro il ritmo ce l’hanno nel sangue’, ma vedrete che arriva. De gustibus disputandum non est, ovviamente. Ma vi prego, i saggi no. I bambini che fanno danza, salvo pochi martiri dell’arte, sono terrificanti, compresa la tarantata.
E sono certa che è stato suo padre a fare quel filmino, posso metterci la mano sul fuoco. Lo so perché anche mio padre filmava i miei saggi e aveva anche costretto dei miei amichetti a fare i folletti del bosco intorno a me mentre io ballavo, male, un pezzo del mio saggio che mancava al suo super 8 in una radura del monte di Portofino. Una vergogna senza fine.
È stato il padre, fidatevi.
Il secondo video invece è terrificante.
Bambino piccolissimo, chiaramente dotato di incredibile talento (e, penso, sottoposto a secoli di allenamenti) che fa canestro come Michael Jordan. Padre iperorgoglione. Prove su canestri altissimi, canestri doppi e, orrore, canestri fatti lanciando il pallone dai piani alti di un caseggiato (scena: bambino che corre verso la ringhiera si sporge e tira…aaaaaah!).
Fin qui nella norma orrenda della melassa genitoriale. Ma l’oggetto del mio interesse non è il microcampione. Sono i suoi 3 sfigatissimi fratelli scrausi. Non li vedi mai nemmeno provare un palleggio. Zero. Stanno lì e hanno solo il compito di esultare insieme a quell’infame del loro padre ad ogni canestro del micro stronzissimo campione.
Lui fa canestro e il padre si rotola dalla delizia. Fa canestro con 2 palle a tempo e il padre si piscia dalla gioia. Fa canestro dal quinto piano e il padre sbrocca.
E tu sei semplicemente il fratello sbagliato.
Libro consigliato: Sorella, mio unico amore di Joyce Carol Oates.
…perfidamente vostra
Marina Pagliuzza
Ps.: Nel caso vi interessi, invece, al termine di quel saggio di danza il commento di mia madre fu, porgendomi dei fiori, ‘brava tesoro, sembravi proprio uno struzzo’!
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