Matteo Felloni, in arte Matfellons, è matto come i malacopia e usa la penna BIC con la stessa maestria di Harry Potter con la bacchetta di agrifoglio.
Ci regala, in effetti, disegni incantevoli senza usare incantesimi. Usa solo la sua abile mano, evidentemente, un po’ fatata.
Ah: la penna BIC, non è un dettaglio. Ce l’avete presente la biro che tutti abbiamo usato a scuola? Quella che comprate a pacchi per l’ufficio? Ecco, quella. Rossa, blu o nera che sia.
Assolutamente babbano nostrano, a differenza del -forse- più celebre Juan Francisco Casas, ci accomuna a Matfellons una dipendenza ormai conclamata dall’abuso del mantello dell’invisibilità. Infatti lo potete trovare o sulla sua pagina feisbuc o al Binario Nove e Tre Quarti della stazione di Bologna dove convive, tra l’altro, con noi: malacopia babbani clochards.
I suoi soggetti preferiti sono persone, è evidente. Volti noti e non, amici e nemici, in pose buffe o semplicemente assurde. C’è pure un Elvis in corso d’opera e La Pina con le unghie smaltate, nel repertorio.
In attesa di avvistarlo di nuovo (e vi terremo aggiornati, giurin-giurello) gli dedichiamo una mini gallery, perchè riassumere la sua bravura a parole ci pare insensato. Comunque, appena scopriremo qualcosa sulle sue prossime mostre, vi avviseremo con un piccione viaggiatore. Anzi no: vi manderemo un gufo. State pronti, ordunque.
malacopia
Grazie a Matteo Felloni per averci fornito le immagini delle sue opere.
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