È il mio terzo concerto dei Montefiori Cocktail. A che numero bisogna arrivare per guadagnarsi la carriera di groupie? O di stalker, basta far parlare di sé, come ci dice la grande legge della comunicazione (a queste pirle di saggezza sono giunta grazie a una laurea in Scienze Omonime).
Giungiamo al parco del cavaticcio a concerto già iniziato (a questo servono i trasporti pubblici in estate) e grazie a un buon karma camaleon attaccano la mia canzone preferita, La segretaria. Che nel sottotitolo recita appunto “dedicato a Edwige”. Il testo è roba forte, una telefonata tra lui e Lei (sì, Lei in maiuscolo), in cui lui confessa il suo amore (“tu mi piaci”) e Lei fa la ritrosa (“Tu non mi piaci…”). Lui: “ma chi ti piaci?”; Lei: “tu mi piaci…” in loop per tutta la canzone, tra tastiere anni ’70 e sax.
Il viaggio è decisamente cominciato. Sei qui, post fine secolo, post anni zero, (ma anni 10 si dice già?), tra lo stand delle trendissime birre artigianali e degli smoothies, ma ti aspetti di vedere il generosissimo personale delle attrici soft-porno 70 spuntare da dietro un paravento. Ma è tutto un immaginario che viene rievocato. E infatti. “Kikko” Montefiori, sax flauto e voce, e il gemello “Kekko”, tastiere e basi elettroniche, figli d’arte del grande sassofonista Germano Montefiori, tirano fuori dalla macchina dei ricordi Florinda Bolkan, Ennio Morricone, Stevie Wonder, la bossanova, Franco Califano, sambeggiando qua e là e contaminandolo con la dance contemporanea (Crystal Waters, anni ’90… oddio allora è già preistoria!).
Mi ricordo che, quando era di moda la musica lounge, loro venivano ascritti a questo genere. E allora perché mi guardo intorno e non vedo alcun fighetto? Quella volta che hai bisogno di loro non si vedono. È strano. In teoria si tratta di un ascolto di atmosfera, che sta bene come sottofondo, disimpegnativa ai massimi livelli, demenziale talvolta (tipo la loro canzone nel programma dei pacchi su Rai Uno), ma il pubblico è composto da pochi fedelissimi di una certa età (la mia, cioè dai 35 anni in su). Che, guarda caso, siamo esattamente il target dell’operazione retrò di numerosi prodotti culturali odierni. Da Mad Men all’Ispettore Coliandro ci piace sempre guardare al passato, forse per dire qualcosa del presente. Per esempio, per stare alla nostra serata, affermare che per noi l’erotismo è Gloria Guida, e non la mucca americana Katy Perry o la mostruosissima Lady Gaga. Che il nostro supereroe si chiama Ispettore Baldazzi e se lo mangia a colazione il metrosexual Justin Bieber e le sue sopracciglie depilate.
E che la leggerezza divertente evocata dalle loro copertine, dal loro abbigliamento vintage, dalla tastiera Hammond ma soprattutto dai discorsi di Kikko tra una canzone e l’altra, un po’ cazzate, un po’ polleggio, un po’ take it easy, non c’entrano una mazza con la compilation Cafè del Mar di allora o il remix della canzone brasiliana dei Black Eyed Peas o con gli hipster. Quelle sono le mode tritatutto: quando non ho più idee nuove, ti tiro fuori l’idea vecchia – tanto chi se la ricorda. Nella nostra speciale serata, invece, C’è tutto un mondo intorno.
vintagemente vostra…
Nicole Pilotto… for malacopia
Montefiori Cocktail in concerto, 12 giugno 2013, Parco Cavaticcio (in collaborazione col Biografilm Festival)
per le foto, si ringraziano Bio Parco 2013 e Montefiori Cocktail
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