Ieri pomeriggio ho condotto un esperimento. Ho chiesto a mia nonna, che si appresta a compiere la bellezza di ottantaquattro anni, di cantarmi alcune canzoni o arie di quando era ragazza. Ebbene, indovinate cosa ha intonato? Tace il labbro, Tu che m’hai preso il cuor, Luna tu non sai dirmi perché, Oh Cin Cin Là… Tutte arie di Operette! Mia nonna è un archivio prezioso. Dovete sapere che lei conosce quasi tutti gli alberi genealogici delle famiglie casertane e di Melito, dove è cresciuta, ma, per fortuna, le piacciono anche viaggiare, la musica e cantare!
L’ultima aria che mi ha citato, Oh Cin Cin Là, è un famoso duetto tratto dall’omonima operetta, Cin Cin Là appunto, scritta da Lombardo e Ranzato nel 1925 e dedicata a Mussolini, stando alle voci dell’epoca. Ho fatto qualche ricerca ma al momento me ne sfugge ancora il motivo. Vi aggiornerò se ne verrò a capo!
L’ambientazione è la Cina, nel favoloso paese di Macao. La giovane principessa Myosotis sta per sposarsi, ma è triste perché deve allontanarsi dai sogni e dai giochi della fanciullezza. Suo promesso sposo è il principe Ciclamino, evidentemente erede del principe azzurro ma un tantino scolorito! Anche lui è malinconico e si dimostra scarsamente entusiasta del matrimonio. A Macao vige in quel momento il Ciun Ki-Sin, un periodo consacrato alle nozze della principessa, durante il quale ogni divertimento e ogni lavoro vengono sospesi fino al momento in cui il matrimonio sarà consumato. Proprio in questo periodo arrivano a Macao la bella Cin-ci-là, attrice francese, insieme a Petit-Gris, suo eterno spasimante.
Il Mandarino di Macao Fon-Ky, padre della principessa Myosotis ed ex amante di Cin-ci-là, decide di affidare i due giovani all’attrice, perché li introduca alle gioie della vita coniugale. La diva si prende a cuore il principe Ciclamino e Petit-Gris a sua volta è nelle attenzioni della principessa Myosotis. Naturalmente la coppia parigina porta a termine la missione e i due novelli sposini possono dare inizio alla loro vita matrimoniale, e anche la vita a Macao riprende gioiosa.
L’operetta è piena di gags e musiche refrain, duetti comici dove anche tenore e soprano strappano applausi per la loro interpretazione spassosa. Gli equivoci e i colpi di scena sono gli elementi imprescindibili di questo genere che va sempre più avvicinandosi alla Rivista.
Ora, scusate ma torno un po’ da mia nonna… Mi ha chiesto di masterizzarle una compilation di brani (sì, l’ha chiamata proprio così!) e alcuni non li ho mai sentiti. Tecnologica sì, ma pur sempre vintage, mia nonna!!
Ida Matarese
… for malacopia
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