Come si sceglie un film da vedere? Ci sono un sacco di modi: si sceglie in base all’attore protagonista, all’attrice, al regista, ma, soprattutto, in base alla storia. A volte ci colpisce il manifesto, più spesso il trailer. A proposito… Fatemelo dire: il trailer è un po’ infido, anzi, un po’ bifido perché a volte è meglio questo che tutto il resto. Infine, quando nemmeno i trailer funzionano (vedi il classico cinepanettone), è il film che viene a te, ossia, la programmazione delle multisale. Come dire, quello che passa il convento!
In questo fine settimana c’era ben poco da scegliere: “X-Men” in doppia versione (3D e non), “Spiderman” per i ritardatari, “Malificient”(un caso di trailer migliore del film) o, anche questo in doppia versione, “The Edge of Tomorrow”. Sì, proprio quello di cui mi sono detto, guardando il trailer: “Questo non lo vedrò mai”.
Ecco. Questo è uno di quei casi in cui è stato il film a venire a me, a proporsi. A imporsi!
Tutto remava contro: Tom Cruise, che sembra essere l’unico attore in grado di difendere il Pianeta, visto che per l’ennesima volta si ritrova a dover salvare la Terra, in questa versione quasi una sua mission impossible personale (“noooo, ma ancora!?!?”), sempre con quel suo sorrisone (un’emiparesi deve averlo colpito già ai tempi di “Cocktail”), stavolta con i capelli più tinti del solito, un po’ più improbabile del solito come guerriero. In più, si autocita in una scena in cui si ritrova a pochi cm dal pavimento… Non vi ricorda niente?
E poi: Emily Blunt, ghignosetten dai tempi in cui vestiva Prada alla corte di Miranda Streep Presley. Invece – colpo di scena – qui è un po’ la sorpresa del film che, tutto sommato, di originale ha davvero poco. Una nuova Sigurney Weaver (in versione Alien n° 2, quando aveva una mega armatura da combattimento) ma tonica, credibile, bella perfino.
Sul resto del personaggi che dire? Ah… I cattivi si chiamano “Mimic” (altro film di fantascienza), la storia si è vista in “Source Code” con Jake Gillenhall ma soprattutto, il riferimento di base è “il giorno della marmotta”. Già perché il nostro eroe… Gli invasori sono i soliti alieni, niente di nuovo nemmeno come immagine. Qui hanno solo il nome delle due fazioni, Alfa e Omega: colpa della traduzione o li hanno chiamati davvero così? Apocalittico.
Tutta la storia è condensata nei primi 26 minuti, negli 11minuti successivi c’è il riassunto di quanto abbiamo appena visto e poi ancora, ancora, ancora, magari con l’aggiunta di uno (e non più di uno) piccolo particolare. Perciò, il lavoro migliore è quello del montatore dato che alla fine bastano due sequenze per “rivedere” tutta la storia e la soluzione scelta per far si che si riparta sempre da quel punto è piuttosto divertente: la nostra eroina fa fuori il vecchio Tom con un colpo di pistola: alla sua prima missione ci lascia le penne ma, purtroppo, resuscita e niente sarà più come prima.
Nota positiva. Tutto sommato, ci si diverte, perché in questo futuro prossimo ritroveremo la moka per il caffè, sì, proprio quella dell’omino con i baffi e… Tireranno un sospiro di sollievo gli abitanti di Viterbo in giù! Sì perché dalle cartine dove viene illustrata l’entità dell’invasione aliena, come in ogni centro operativo che si rispetti, risulta che l’invasione riguarda la Spagna, il Portogallo, la Francia, sino all’Ungheria, la repubblica Ceca, insomma, tutta l’Europa, tranne da Viterbo in giù!
Comunicazione di servizio. Nel film, lo sbarco americano sulle coste francesi per liberare l’Europa ricorda un po’ troppo l’ahimè tragico sbarco in Normandia…
PS: Piccolo spoiler ma solo per chi ha letto il Codice da Vinci… Attenzione a…
PS2: I titoli di coda sono affidati ad un giovane cantante inglese, già conosciuto e mai avrei pensato di sentirlo in una colonna sonora di un film di fantascienza (“Love me again “ di John Newman).
PS3: Questa volta ne aggiungo un terzo… Anch’io ho il mio giorno della marmotta: mi alzo, coccolo il cane, colazione, ufficio, ufficio, ufficio, casa, cane, letto. Cambierà qualcosa?
Gianni Ressi per malacopia
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