XIV edizione di Schegge D’Autore, Ti lascerò qui a macchiare di rosso la neve… al Teatro Tordinona, Roma.
Per la quattordicesima edizione di Schegge d’Autore, Festival della Drammaturgia Italiana, promosso dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici e Radiotelevisivi) Daria D. presenta Ti lascerò qui a macchiare di rosso la neve… con Luca Di Martino. Lo scorso anno aveva presentato Il cavatappi ed aveva vinto come miglior spettacolo e miglior attore protagonista Mario Lucarelli. Quest’anno però per l’autrice, critico teatrale ed attrice, l’impegno è maggiore, trattandosi di un monologo ad ampio respiro drammaturgico ben scritto e ben recitato.
Questo giovane uomo è interpretato per l’appunto da Luca De Martino, proveniente dalla commedia dell’arte passando per il teatro di strada e violinista nei ritagli di tempo, metà veneto e metà napoletano (il suo cognome non lascia dubbi). Trapiantato a Milano in zona Lambrate, dove fanno la birra più buona d’Italia. Questo uomo proveniente da un nord imprecisato ma sicuramente dal nord-est, visti i suoi tratti somatici – Luca somiglia interpretativamente per certi versi a Kim Rossi Stuart ne Senza Pelle, primo film di Alessandro D’Alatri – è un giovane apprendista/garzone di un macellaio che ha i ‘baffi come Stalin’, e sicuramente l’uso dei coltelli e della purpurea carne da affettare e servire alla bella clientela di gente ricca di un nord della nostra penisola – nelle intenzioni dell’autrice – bianco e innevato. Questa ritualità suggerisce al ragazzo un fantomatico quanto immaginario delitto, officiato con l’efferatezza che solo un innocente angelo può perpetrare. Immaginario o reale che sia non lo sapremo mai. La circolarità della scrittura non darà mai la certezza fino in fondo di credere a quanto ci viene raccontato e rivissuto con un adesione liturgica e sistematica. Gesti che si ripetono e rituali, forse antichi, che danno l’impressione che quel gesto violento, quel coltello librato in aria debba necessariamente e in modo apocalittico affondare nella carne della vittima designata. Il protagonista sembra discendere direttamente da una costola del Raskol’nikov dostoevskjiano. Luca Di Martino con consapevole follia delinea e tratteggia l’incauto immigrato sempre al limite del border line psicopatico. Gioca con la lama del coltello, dialoga con la sua arma, ci si specchia e ride di sé, istericamente, quasi a voler prendere le distanze da ciò che sta per fare o vorrebbe fare.
La scrittura di Daria D., al secolo Daria D. Morelli, è poetica e allo stesso modo empirica, si avventura laddove l’animo umano non è solo raziocinio ma anche desiderio, proiezione fantastica di un mondo alieno alla quotidianità. Partendo da un immagine, una sensazione, uno spunto: un uomo solo, una figura che si staglia tra i fumi di una nebbia che sbiadisce i suoi contorni, fa sì che quella neve caduta possa misteriosamente macchiarsi di sangue, per poi dissolversi in nulla quando un livido raggio di sole scioglie tutto e non rimane che un fantasma di quanto avremmo voluto fare e non abbiamo fatto.
Autore ed interprete si fondono in una scrittura scenica di assoluta efficacia. Ci si auspica che questo piccolo gioiellino possa svilupparsi oltremodo e dare vita ad uno spettacolo più composito per saperne di più di questo misterioso ed affascinante personaggio.
Mario Di Calo per malacopia
Ti lascerò qui a macchiare di rosso la neve… di Daria D.
con Luca Di Martino
Teatro Tordinona, Roma, 30 settembre, 1 e 2 ottobre.
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